Regionali. La 'dipendenza' dalle stanze romane sui nomi dei candidati

di ENZO COSENTINO

Candidature a Sindaco di Milano e Roma. Nel centrodestra anche se la discussione è rallentata, i leader dei tre partiti fondamentali dello schieramento (FI, FdI e Lega) si consultano quotidianamente. La candidatura per la metropoli lombarda è di competenza Lega. Quella per Roma, invece, è un po’ sofferta. Se la contendono Berlusconi e la Meloni. FdI storce il muso sul nome di FI, Guido Bertolaso. Il cavaliere non fa passi indietro. Si profila un compromesso e qui ecco che potrebbe entrare in gioco la candidatura per il presidente della Regione Calabria. Fi sembra essere sul punto di offrire alla Meloni la Calabria in cambio della Capitale. Giochi sottili. Matteo Salvini sulla Calabria resta a guardare, ma vigile. Per ora non accampa pretese. Tuttavia sarebbe lieto se il patteggiamento fra i due collegi di cordata fosse pro-FdI. Il capo della Lega così si eviterebbe una probabile sequela di “no”, non avendo preclusioni per la scelta che FdI farebbe: Wanda Ferro.

Il destino della Calabria, comunque, è quello di dipendenza dalle stanze romane, quindi senza un soffio di autonomia territoriale. Nella nostra regione quanto a candidature presidenziali nei due schieramenti tradizionali, c’è da attendere ancora.  Nel centrosinistra si mescolano e si rimescolano le carte. Difficoltà a trovare il jolly?

Sembra proprio di sì. Per il Pd per ora la carta da giocare è quella di Nicola Irto sul quale però, i Cinquestelle nicchiano anche perché non c’è unanimità nel gruppo calabrese per un “si” netto e convinto. Squarci di luce si vedranno dopo la chiusura sulla “menata” nazionale. E solo allora si capirà cosa la politica riserverà alla Calabria. Va spedito invece per la sua strada Carlo Tansi.  

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