di ENZO COSENTINO
Da Arcore non arriva alcun alito “azzurro” sulle elezioni regionali in Calabria. La situazione candidature è, soltanto apparentemente, in stand by. Ufficialmente ferma alla prima indicazione fatta da FI per la presidenza: Roberto Occhiuto. Per le candidature al Consiglio regionale, invece, solito tran-tran di voci fra riconferme per gli uscenti in blocco, al netto di qualche “piccantino” di probabili rinunce. Forzate o volontarie?
Per il momento quella di Roberto Occhiuto è solo l’indicazione di FI. Il centrodestra nel suo insieme non ha “preso di petto” il problema sul nome in quanto inalienabile il diritto originario di FI a esprimere il candidato presidente. Le situazioni potrebbero essere ribaltate e in vista di questa probabilità il leader della Lega non perde occasione per promuovere il nome dell’attuale presidente f.f. Nino Spirlì. Potrebbe essere una tattica di depistaggio rispetto ad altre soluzioni forse più care alla Lega qualora il “diritto” di FI a indicare il nome del candidato presidente, per sopravvenute altre logiche, dovesse saltare.
Se un fatto nuovo -che nuovo non sarebbe alla fin fine- si vuole immaginare, questi potrebbe essere, appunto la posizione della Lega che in Calabria si sta dotando di una organizzazione capillare su tutto il territorio, dopo la nomina del nuovo coordinatore Giacomo Saccomanno. Archiviato il periodo della Sante Feste Pasquali la Lega ha già pronto un cronoprogramma di riunioni nell’ambito delle quali si parlerà di elezioni e dintorni. E nel corso di questi incontri alla fine dovrebbe scaturire il “punto di vista” calabrese del movimento anche sulla candidatura presidenziale. E comunque la Lega starebbe anche pensando alla presentazione di due liste. Una esigenza che scaturisce- secondo voci leghiste- dalla “abbondanza” di richieste di candidature anche da parte di amministratori di enti locali, avvicinatisi al partito di Salvini.
Scontate le ricandidature? Se il “principio” sarà confermato per la circoscrizione centro (Catanzaro-Crotone e Vibo) sono pronti il catanzarese Filippo Mancuso e il lametino Pietro Raso, così come scontate sarebbero quelle di Pietro Santo Molinaro, Circoscrizione nord (Cosenza) e Clotilde Minasi, Circoscrizione Sud (Reggio). E poiché è legittimo che ogni forza politica punti a migliorare le proprie performance in una competizione elettorale, la Lega calabrese vuole puntare ad un rafforzamento nelle tre circoscrizioni. Da rumors diffusi con il “silenziatore” il movimento sta facendo pressing per attirare nel suo alveo partitico un paio di personalità dalla lunga militanza e rappresentanza istituzionale nell’area di centrodestra. Tutto da verificare anche perché, in politica si usa fare come la omerica Penelope. Si tesse la tela la mattina e si disfa la notte.
In casa FI calabrese riparte anche l’attività del neo coordinatore regionale, senatore Giuseppe Mangialavori che deve ricucire, in verità, diversi problemi e portare tutto il partito sia sulla condivisione, senza se e senza ma, per Roberto Occhiuto, sia sulle nuove (probabili) metodiche per la selezione delle candidature consiliari nelle tre circoscrizioni.
Più ottimismo circola nel centrosinistra con il Pd che sembra aver cancellato le venature di pessimismo sulla tenuta elettorale. Condizione comunque tutta da verificare nella sua effettiva consistenza. Va con più speditezza il tandem De Magistris-Tansi. In silenzio invece 5Stelle in attesa di eventi romani e in attesa anche di come si porranno quanti, in Calabria, hanno lasciato il Movimento.
Acque piuttosto “chete” nel mondo politico calabrese? Più no che si. Ma le vicende politiche in questo momento non appassionano più di tanto, i calabresi. Hanno che hanno ben altro cui pensare. Al centro c’è la salute. E lo spettro di una crisi economica che sta facendo sprofondare tante categorie. Le più importanti del pur debole sistema produttivo e imprenditoriale calabrese.
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