''Ma dopo l'annuncio con il quale il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha comunicato il rinvio delle elezioni regionali all'11 aprile, chi potrà escludere che, ammesso che il presidente della Corte d'Appello di Catanzaro accetti questa soluzione, poi non ci sarà un secondo rinvio, quindi un terzo e poi un quarto?''.
A porsi l'interrogativo è l'avvocato Carlo Salvo, già candidato alle scorse elezioni regionali nella Casa delle Libertà, che spiega: ''L'ipotesi che il presidente della Corte d'Appello di Catanzaro possa accogliere la decisione del presidente Spirlì di rinviare le elezioni, dopo che lo stesso governatore aveva firmato il decreto per fissare il voto il 14 febbraio, può creare un precedente anomalo se non rischioso". "Il rinvio, infatti -prosegue- può trasformarsi solo nel primo dei tanti, perché una volta stabilito che la causa dello spostamento della data del voto è la pandemia, chi può escludere che anche a ridosso dell'11 aprile la situazione pandemica non si sia attenuata? E a quel punto, dopo aver creato il primo, singolare precedente, il governatore, d'intesa con il presidente della Corte d'Appello, che fa? Rinvia ancora il voto a dopo l'estate? E se la campagna vaccinale, al momento lentissima, non dovesse produrre gli effetti sperati, le elezioni verranno ancora spostate magari all'autunno se non al 2022? Insomma, Spirlì è destinato ad essere il governatore (non eletto da nessuno) a vita?''
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