di NICOLA SABATINO VENTURA
"Da tempo si è aperto un importante dibattito/confronto sull’essere sinistra, ma anche sull’essere partito, fra autorevoli rappresentati del PD, di Art.1, di Sinistra Italiana, sindacalisti e intellettuali. Le iniziative più significative, e che ho apprezzato positivamente, sono state promosse dal quotidiano il Riformista, dalla Fondazione Italiani/Europei, dall’area politica nel PD facente capo a Gianni Cuperlo e altri, Bettini ad esempio. Ho letto con grande interesse diverse iniziative editoriali sull’argomento, fra i tanti saggi, gli ultimi lavori di Massimo D’Alema, di Luciano Canfora, di Ezio Mauro, di Sabino Cassese e di Gianni Cuperlo.
Ognuno di loro mi ha offerto argomenti di riflessione. Ma non quanto l’enciclica Fratelli Tutti di Papa Francesco (consiglio di acquistarla e di tuffarsi nella lettura; è reperibile alle librerie Paoline, per solo € 2,50).
Sto rileggendo, nella pregevole edizione Donzelli del 2014, il famoso ed importante saggio di Noberto Bobbio Destra e Sinistra, introdotto con tanta qualità da Massimo L. Salvatori. Mi permetto di suggerire a chi non l’avesse ancora letto, il lavoro di Luciano Gallino del 2012, La lotta di classe dopo la lotta di classe.
Il confronto che ho richiamato è di grande qualità e attualità, anche complesso, ma necessario. Ritengo importante che si prosegua nella dialettica per riattualizzare i contenuti e l’organizzazione della nuova sinistra italiana. La questione è fondamentale, e merita ogni contributo di pensiero per le conseguenziali necessarie scelte.
Intendo offrire, ritagliando il campo delle considerazioni a un aspetto dello specifico calabrese, un’opinione al “dibattito” che sta caratterizzando l’arcipelago della sinistra calabrese in vista dell’elezioni regionali.
La sinistra, ancora una volta, è prigioniera della disorganizzazione dei partiti, del pressapochismo e dell’aspirazioni individuali, quest’ultime, particolarmente protagoniste, si antepongono, purtroppo, alla possibilità di dispiegare le attività collettive nell’interesse generale per e della Calabria. Il Centro-Sinistra calabrese, chiuso in una discussione troppo interna, non riesce a comunicare le sue idee, i suoi programmi, e si auto penalizza. La discussione in atto, infatti, non mi affascina, mi delude e mi preoccupa molto.
Nel primo autunno si voterà per ridare un governo alla Regione; in una fase nazionale ed europea particolarmente nuova, anche rispetto ad un anno fa. La straordinaria situazione, ricca di opportunità, (fondi europei, rideterminazione della politica nazionale, ecc.) suggerirebbe la realizzazione di un’ampia coalizione, per battere la peggiore Destra dell’era repubblicana. Ma una parte della Sinistra e chi vuole i voti dell’elettorato di sinistra, e mi rammarico, si consumano in un’estenuante guerriglia priva di sostanza vera. È una lotta dall’interno per sopraffare l’amico (il compagno) o ogni altra formazione “concorrente”, ovviamente di Centro-Sinistra.
Quanto accade offre tanta goduria alla destra ed alle forze del potere economico che la sostiene. La Destra in Calabria è espressione di arretratezza culturale e di preoccupanti disvalori, ma è bene organizzata, e si appresta a mettere le mani per gestirli, sui finanziamenti che avrà, mi auguro cospicui, dall’Europa la Calabria. Invero, la rivendicazione e la gestione delle ingenti somme saranno il nocciolo della campagna elettorale.
La scelta di come utilizzare i fondi europei e nazionali per il riscatto della Calabria dovrà pertanto e da subito essere all’ordine del giorno della coalizione di Centro-Sinistra, e partecipata con chiarezza ai calabresi, per ottenerne il consenso.
Da dove ripartire? Il Centro-Sinistra, la gran parte, sembra avere trovato finalmente la quadra attorno alla candidatura alla Presidenza, della prestigiosa ricercatrice dottoressa Amalia Bruni: persona certamente di alta moralità e chiaramente collocata da sempre nel mondo dei progressisti (d'altronde sarebbe stato difficile diversamente, atteso che è una allieva del premio Nobel e senatrice a vita Rita Levi Montalcini, che ha dato al Parlamento italiano un alto contributo politico: Lei che veniva dal mondo della scienza ha offerto il suo sapere alla politica alta).
È una candidatura, questa della Bruni, nata all’interno del Centro-Sinistra nazionale e calabrese che, con uno scatto di orgoglio e qualità, ha scelto finalmente bene, molto bene.
Ora tutti, con orgoglio, con la consapevolezza di avere messo in campo tanta qualità, bisognerà lavorare per una grande impresa, battere la Destra calabrese, la peggiore di ogni tempo. Chiedo che da subito ci sia uno straordinario impegno di ogni forza e persona progressista e di sinistra. Ogni cittadino calabrese dovrà essere spronato a sostegno della Bruni; per avviare, finalmente la svolta della Calabria.
Parta anche dalla nostra regione la sconfitta della Destra di Salvini, di Meloni, di Spirlì, di Abramo, di Pietropaolo, di Tallini, di Mancuso, e per primo di Occhiuto, uomo legato da un forte patto con la Lega e con l’estrema destra di Fratelli d’Italia.
Si pone con urgenza, a proposito dell’imminenza elettorale, ogni iniziativa per recuperare alla coalizione chi è fuori: Italia Viva, Sinistra Italiana ed Azione, ma anche le espressioni più diverse della così detta Società Civile, affinché siano strutturalmente in questa difficile campagna elettorale
Tutti i calabresi, in particolare i giovani, sono chiamati a sostegno della coalizione di Centro-Sinistra, per battere la regressione e l’imbarbarimento della nostra civiltà.
Questa campagna elettorale, al di là delle ingannevoli suggestioni, sarà lo scontro tra Destra e Centro-Sinistra.
La prestigiosa candidatura di Amalia Bruni aiuterà molto a riportare tutti gli elettori non di destra a sostenerla: scegliere altre strade sarà inutile e dannoso.
Ho necessità, perché serve ogni chiarezza, di svolgere un ulteriore ragionamento.
La democrazia italiana vive la fase più difficile dalla sconfitta del fascismo, è, ritengo, il momento più pericoloso per le nostre istituzioni. Tutte le democrazie occidentali, nel caso nostro europee, sono, se pure con differenziazioni importanti, sottoposte agli attacchi del nuovo nazionalismo sovranista e del populismo. La Costituzione italiana antifascista è sottoposta a sollecitazioni gravi. Difendere le istituzioni democratiche, attraverso la loro promozione e un forte rilancio dell’autorevolezza, è un imperativo che bisognerà sostenere, ne abbiamo l’obbligo verso i giovani, e noi calabresi anche per il riscatto del Mezzogiorno.
La partita contro la Destra in Italia ed in Calabria la potranno vincere solo i partiti di Centro-Sinistra assieme ai movimenti politici e civici in una forte alleanza. Altri che si collocano fuori, giocano di fatto una partita pro Destra.
La difesa delle nostre istituzioni dovrà ripartire dalla riaffermazione del ruolo dei partiti, ai quali la Costituzione affida un compito molto importante per la tenuta democratica del Paese. Non si difende la democrazia in Italia uccidendo o sminuendo i partiti (stesso discorso vale per ogni istituzione di peso e contrappeso che, sempre, la Costituzione contempla). Togliere di mezzo per il nulla, uno dei pilastri dell’architrave democratica, sarebbe un’azione suicida.
I partiti, senza alcun dubbio, hanno necessità di essere profondamente rinnovati ed adeguati, particolarmente a sinistra, ma non cancellati o renderli qualcosa d’imprecisato, liquidi, aerei, ecc. Ma neanche renderli subalterni, subordinati o cassa di risonanza all’invenzione del momento. Non dovranno neanche essere utilizzati, perché da punire, dall’emotività del periodo, dalle suggestioni (quasi sempre di antipolitica e anti partiti), dall’uomo o della donna “momentaneamente della provvidenza”, o dell’organizzazione estemporanea, messa in campo per la bisogna.
Il Partito Democratico, per come i partiti alla sua sinistra, ma anche quelli di centro (Italia Viva, Azione e altri), dovranno essere profondamente riaggiornati e ristrutturati/strutturati. Ma restare fuori di loro c’è il vuoto, l’illusione, la rabbia, la demagogia, l’ubriacatura che altera la verità reale. E purtroppo, sempre succede che dopo la sbornia offerta da altre scelte, allo svegliarsi dall’ appagante suggestione, ci si ritrova più frustrati: le vittorie di Pirro, appunto restano di Pirro.
Dunque, la scelta coraggiosa è stare, offrendo il contributo del proprio pensiero, facendo battaglia politica, impegnarsi per diventare pensiero di maggioranza, nei partiti. La collocazione esterna, aggravata dalla velleità di contare per cambiare, è abbondantemente provato che non funziona. Anzi è quasi sempre una posizione deresponsabilizzata di comodo.
A De Magistris chiedo, se vuole bene alla Calabria, un passo in avanti verso un sostegno, anche originale e gratificante, della candidata Amalia Bruni. Sarebbe un gesto politico importante e di grande acume.
È pensabile chiedere ai partiti, nel caso di specie al PD, ad Art.1, a 5stelle di cospargersi il capo di cenere e di riconoscere, non è dato sapere perché, una superiore legittimazione a governare e rappresentare la Calabria a chi gli alimenta il rancore contro, ma, guarda un po’, vuole i loro voti e anche l’alleanza, purché sia subalterna? Ritengo di no! Tale proposta assurda, demagogica, populista, è soprattutto in questo momento, di grande sponda alla Destra.
Uno degli argomenti “utilizzati” dai sostenitori di De Magistris, e da lui stesso è la necessità di avere al governo della regione persone oneste: ricordo al magistrato che tutti siamo onesti sino a prova contraria. Peraltro, ora è stata chiamata a “decidere” sulla ammissibilità delle candidature la Commissione Parlamentare Antimafia: tutti i candidati saranno certificate persone oneste, anche quelli nelle liste della Destra. Allora, basta con il giustizialismo da terzo mondo.
Sulle proposte politiche/programmatiche, che sino ad oggi ho letto e ascoltato da De Magistris e altri esponenti della sua improvvisata “organizzazione politica”, dico che sono di una genericità tale, che potrebbero accomunare la stragrande parte delle forze politiche, anche di destra.
Non ci sono, ad oggi, proposte per la Calabria chiaramente originali e tali da richiamare una particolare attenzione: restano sulla scia del populismo dilagante. Anche un pensiero, io non lo conosco, di De Magistris sulle grandi questioni nazionali ed europee, sulle quali il Centro-Sinistra è impegnato, è totalmente inesistente nella sua coalizione. La Calabria, faccio presente, dovrà sempre più entrare nei circuiti internazionali. Può farlo chi non conta nulla?
Chiedo, allora, a De Magistris di essere concreto e disponibile per favorire un accordo attorno alla prestigiosa figura della candidata Amalia Bruni.
Mantenere la sua candidatura contro il Centro-Sinistra è, a questo punto, solo una scelta molto favorevole alla vittoria della Destra.
Sollecito Magorno di decidere d’incontrare la candidata del Centro-Sinistra alla presidenza della Regione, e di concordare un percorso unitario: Italia Viva è in Parlamento nei banchi del Centro-Sinistra.
Battere la Destra alle regionali in Calabria è importante anche per l’Italia e per l’Europa. Ritengo ci siano tutte le possibilità se si comprenderà che è indispensabile una forte unità in una coalizione anche di novità.
Le testimonianze hanno il breve tempo di un mattino. La Calabria dovrà avere un Governo autorevole con una forte sponda nel Parlamento Nazionale, ma anche Europeo: il localismo estemporaneo è esempio di semplicismo e velleitarismo politico".
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