Nel rispetto del principio della “par condicio”, il nostro giornale in occasione della campagna elettorale per il voto del 26 gennaio ha riservato uno spazio redazionale ai quattro candidati alla presidenza della Regione, quale espressione dei quattro schieramenti in competizione. Detto spazio poteva essere utilizzato in forma webtv o scritta. E' il turno di Carlo Tansi che dei quattro competitor alla importante e prestigiosa carica istituzionale che si può fregiare del titolo di “indipendente” e di non avere apparati politici che lo sostengono. Al pari degli altri candidati abbiamo formulato a Carlo Tansi cinque domande alle quali l’ex responsabile regionale della Protezione Civile ha puntualmente risposto. Prima di proporvi il testo dell’intervista vi presentiamo in una nostra scheda Carlo Tansi
di ENZO COSENTINO
Dott. Tansi, una campagna elettorale impegnativa e difficile: lei l’ha affrontata coraggiosamente da solo contro avversari con alle spalle coperture di apparato. Secondo le sue stime quanto pagherà in voti?
“Quando sulla spinta di oltre 10.000 sostenitori Social, ho deciso di candidarmi alla Presidenza della Calabria, ho deciso di fare una campagna elettorale in stretta economia, con il coinvolgimento dei miei familiari e di una decina di amici volontari che hanno condiviso le ragioni della mia decisione, senza sponsor o apparati, per essere libero di costruire, e successivamente realizzare, un programma di governo del tutto innovativo, in grado di combattere la casta politico-burocratica, spesso in collusione con la malavita organizzata, che da anni blocca ogni possibilità di sviluppo della Regione più bella d’italia. Abbiamo organizzato una segreteria operativa in un locale di Cosenza, cedutomi gratuitamente da un mio congiunto, e sto girando la Calabria con un Camper, che mi consente, a costi molto limitati, di incontrare gli elettori nei centri urbani, ma anche nelle periferie e nelle zone più interne del territorio. L’aver contenuto i costi di una campagna elettorale, impegnativa e difficile, nei termini economici affrontabili, da qualunque cittadino che, come me, vive di un normale stipendio, è già un risultato rivoluzionario, Palesemente apprezzato dai molti cittadini disgustati dai costi della politica ed in particolare dalle spese visibilmente profuse nelle campagne elettorali dei partiti e dei loro candidati. Non so valutare in termini numerici i voti che raccoglierà la mia candidatura, ma sono certo di avere risvegliato l’interesse e la voglia di partecipare in moltissimi calabresi, persone per bene, che, disillusi dalle false promesse ed amareggiati dalle notizie di continue indagini giudiziarie di chi negli ultimi venti anni ha governava la Regione , avevano deciso di non andare più a votare.
E’ vero che l’attuale legge elettorale calabrese, voluta e votata unanimamente da tutti i partiti, attraverso il sistema del “voto congiunto tra consiglieri e presidente” e gli alti sbarramenti per coalizioni e liste, favorisce gli apparati ed i detentori di “pacchetti di voto” e rende difficile la partecipazione democratica e paritaria alle liste civiche; tuttavia, l’attenzione che l’elettorato manifesta nei confronti dei candidati delle mie tre liste, neofiti della politica ma di specchiate doti morali e riconosciuta competenza, dimostra che vi è una propensione al “Voto Libero e segreto” a fronte del “Voto pilotato ed utile” richiesto dai partiti.
I volti li conteremo la sera del 26 gennaio , ed io sono ottimista.”
Cosa ha detto di diverso, o meglio di nuovo, nei suoi incontri con gli elettori che gli altri candidati non hanno detto?
“I miei competitor, continuano a presentare come innovativi e di immediata soluzione, problemi socio-economici e strutturali, che in anni di governo non sono stati in grado di affrontare e tantomeno di risolvere.
Nel mio programma ho posto al centro dell’attività di governo il recupero dei Diritti, garantiti dalla Costituzione Italiana e dallo Statuto Regionale, ma negati ai Calabresi da anni di malgoverno.
Il Diritto al Lavoro, il Diritto alla Salute ed all’Assistenza Sociale, il Diritto alla Mobilità, il Diritto ad una Terra e ad un Mare Pulito, il Diritto allo Studio, il Diritto alla sicurezza del Territorio e degli Edifici, il Diritto di Fare Impresa, il Diritto all’Acqua Pubblica, sono diversi aspetti di uno stesso disegno: fare in modo che per ottenere dalla pubblica amministrazione le risposte dovute, i cittadini e le imprese dovessero accondiscendere alle richieste di una casta politico-burocratica sempre più arrogante ed esigente.
Ovviamente nel mio programma non mi limito, come fanno il miei avversari, ad enunciare i problemi, ma, da tecnico quale continuo ad essere, individuo gli obiettivi concreti e gli strumenti per pervenire alle soluzioni nel breve e medio termine.”
Secondo lei qual è il problema più impellente che un buon governo dovrebbe affrontare e risolvere concretamente?
“Il problema principale, anche perché indispensabile per innescare un programma virtuoso di buon governo, è la riorganizzazione radicale della burocrazia regionale, attraverso una drastica riduzione di inutili Dipartimenti e Settori, diventati oramai ricettacolo di potere clientelare e di malaffare.”
Carlo Tansi, perché gli elettori calabresi dovrebbero votarla?
“Semplicemente perché, rispetto agli altri tre candidati alla Presidenza della Regione Calabria, solo io ho dimostrato sul campo che, anche in Calabria, se si vuole si può cambiare.
Nei tre anni in cui ho diretto la Protezione Civile Regionale, ho denunciato, senza guardare in faccia a nessuno, il malaffare, gli imbrogli, le spese assurde autorizzate dai funzionari che mi avevano preceduto nell’incarico e, utilizzando al meglio, le strutture, i mezzi d’opera, le risorse umane e le competenze fino ad allora parcheggiate in altre mansioni burocratiche, ho riorganizzato l’Unità Operativa, che è stata riconosciuta dalla Protezione Civile Nazionale, tra le migliori quattro d’Italia.”
Una domanda formulata a tutti e quattro i candidati governatore: chi ha detto più “bugie” ammesso che ne siano state dette?
“Avrei tante domande da fare, ma mi basterebbe al momento avere una risposta da parte dei quattro Consiglieri Regionali, uscenti e di nuovo candidati, che recentemente sono stati condannati dalla Corte dei Conti a restituire nelle casse della Regione circa 65.000 euro ciascuno. Vorrei sapere se non ritengono opportuno dover restituire il maltolto prima del 26 gennaio.”
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