di ENZO COSENTINO
La decisione di Mario Oliverio di salire sul ring elettorale per le regionali non ha sorpreso. Era quasi scontato che accadesse e in casa Pd la temevano. Settimana prossima Oliverio in conferenza stampa esporrà le sue motivazioni politiche che lo hanno spinto a compiere il grande passo.
Le sfide in verità hanno sempre fatto parte del suo vissuto politico e istituzionale. Quelli che l’ex governatore della Calabria porterà al suo mulino sono voti pesanti che mancheranno alla conta del mazzetto di voti dem. Anche se resteranno, comunque, nell’area di centrosinistra. Di quel centrosinistra che sarà spintonato da più avversari. Sotto gli apparenti appelli all’unità dello schieramento da parte dei partner si potrebbe celare una “crisi di nervi” per l’impossibilità di fare previsioni rosee fondate su dati concreti. E non mancano le prese di posizione (quelle delle “sardine” piccanti) nei confronti del tandem dei commissari del Pd, Boccia e Graziano che avrebbero “sbagliato tutto”. Oggi però le alzate di scudi serviranno a poco. Caso mai domani quando proprio il Pd dovrà muoversi in direzione del suo congresso straordinario regionale che potrebbe –è solo una idea-avere un titolo-slogan: tornare ad essere un Partito regolare.
E nel Congresso del Pd calabrese avrà un effetto rilevante anche il risultato elettorale delle regionali. L’attenzione dei partiti nel loro complesso è tutto concentrato sui “pronunciamenti”della commissione preposta a valutare le posizioni dei candidati delle liste. Liste? Per tutti un gioco ad incastro. E’ vietato sbagliare e questo i partiti lo sanno bene! Se nel centrosinistra, quindi, le situazioni al suo interno e all’interno degli stessi partner sono altalenanti a variabili, il centrodestra invece dà l’impressione di aver trovato una “dritta via”.
Alzando uno scudo di protezione condiviso da FI, Fratelli d’Italia e Lega e delle liste civiche di contorno. La kermesse delle “regionali” dunque avrà non più tre ma quattro protagonisti per la corsa alla presidenza della regione: Amalia Bruni, Luigi De Magistris, Roberto Occhiuto e Mario Oliverio. Quali programmi concreti li identificheranno? E i calabresi ribadiscono “concreti”!
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