Regionali. Palla al centro. Le liste in campo la vera forza d'urto. E lo scontro sarà fra centrodestra e centrosinistra

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images Regionali. Palla al centro. Le liste in campo la vera forza d'urto. E lo scontro sarà fra centrodestra e centrosinistra

  27 dicembre 2019 13:13

di ENZO COSENTINO

Mario Occhiuto, Mario Oliverio. Dovevano essere loro i due grandi protagonisti nella tornata alle urne dei calabresi per eleggere il nuovo presidente della regione. Invece i loro sogni di guidare la Calabria nei prossimi cinque anni tornano nel cassetto. Ma non sono fuori dai giochi di “p” (come potere o programmi: fate voi!).
Non restano da parte, una stretta di mano (fisica o virtuale non importa). Occhiuto, anzi gli Occhiuto, con Iole Santelli, Oliverio con Pippo Callipo. Sono i due contendenti che puntano alla poltrona di presidente. La candidata del centrodestra ora è più tranquilla dopo il ritiro dalla corsa del Sindaco di Cosenza di cui è stata “vice”. Anche Callipo, che pure non sembra avere tanto feeling con la categoria dei politici, potrà contare sul sostegno del prossimo ex governatore. Una condizione sulla quale garantiscono in prima persona il presidente Silvio Berlusconi, sulla sponda centrodestra, e il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, sulla sponda centrosinistra.
La storia dei “passi indietro” è oramai nel dimenticatoio. Sarà comunque una campagna elettorale insidiosa per tutti gli schieramenti e i veri attori ora diventano i candidati nelle liste dei vari schieramenti contrapposti. Centrodestra, centrosinistra, 5Stelle (quanto pagherà il coraggio della scelta di una corsa solitaria senza prendere a prestito il collaborazionismo governativo con il Pd?), l’indipendentista Tansi, se la giocano quasi fossero ad un tavolo con carte napoletane in mano.

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I candidati nelle liste, dunque, dovrebbero essere il riferimento degli elettori. Un problema esiste: voteranno a fiuto, per sentito dire, per conoscenza diretta, per la voglia di essere protagonisti dello sbandierato cambiamento? La Calabria ha bisogno comunque di una classe dirigente nuova, non solo e non tanto nei volti ma nella sua capacità di gestione e nella forza delle idee. E nella capacità di comunicare ai calabresi fatti concreti e non parole.

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Non è facile ma non deve essere utopia!

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