Regionali, Primerano a Occhiuto: "Per la sanità la classe politica che rappresenta non ha fatto nulla"

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Giovanni Primerano
  27 settembre 2025 10:48

Lettera aperta al Presidente Roberto Occhiuto

di GIOVANNI PRMERANO

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"On. Roberto Occhiuto, ho seguito con molto interesse il Suo intervento al Parco delle Biodiversità Mediterranea di Catanzaro il 17 settembre u.s. sul secondo pronto soccorso di Catanzaro a seguito del quale, purtroppo, ha deciso di lasciare la sala. Si trattava di un incontro con la Cittadinanza e immagino che Le sarebbero state poste domande in merito alle affermazioni fatte sul servizio sanitario e sui medici di medicina generale e ospedalieri.

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Ha detto di essersi dovuto rivolgere ai medici cubani perché i medici gettonisti costano troppo, perché in Italia le riforme promesse in ambito sanitario non sono state mai realizzate. Vorrei ricordare che Lei calca la scena politica da oltre venticinque anni e fa parte di un partito politico che avrebbe ben potuto contribuire, innanzitutto, a evitare la deriva del “numero chiuso” imposto a giovani aspiranti medici.

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Prende le distanze dai precedenti commissari della sanità regionale e osserva che fino a quando l’assistenza territoriale della Calabria non verrà riorganizzata i pronto soccorso saranno il terminale di tutto. Eppure, da commissario in carica, omette di illustrare in che modo andrebbe riorganizzata l’assistenza territoriale e dimentica di avere avuto anni a disposizione per migliorare una situazione al collasso.

Da medico che opera sul territorio da circa quarant’anni non posso fare a meno di rilevare che Lei non ha mai parlato di specialistica ambulatoriale territoriale, ossia il punto di maggiore debolezza del sistema. È difficile credere che una persona nella Sua posizione trascuri il problema delle liste d’attesa e non sappia che molti pazienti si rivolgono ai pronto soccorso in quanto non trovano risposta da parte della specialistica territoriale e della diagnostica radiologica.

Queste ultime dovrebbero rappresentare il punto di forza e di raccordo tra medici di medicina generale, pronto soccorso e reparti ospedalieri, ma forse non ne è a conoscenza e, comunque, i fatti dimostrano che non è riuscito a trovare una soluzione adeguata al problema. Lei attacca i medici di medicina generale, sollecitandoli a una maggiore collaborazione e ad assumersi le proprie responsabilità.

Attacca, inoltre, i medici ospedalieri dicendo che se i reparti non funzionano, complice il fatto che non si operano dimissioni nei giorni di venerdì e sabato, lo stesso pronto soccorso non funziona. Mi sembrano attacchi gratuiti nei confronti di Colleghi che oserei definire veri e propri eroi in Calabria, per la dedizione e la passione con cui svolgono le proprie funzioni. Lei ha imposto tagli come quelli riguardanti le unità operative complesse della Dulbecco e rileva le criticità sottese al piano di rientro dal disavanzo sanitario.

Al contempo, però, omette di considerare che la situazione di eccezionalità che vivono i Cittadini Calabresi si protrae da circa quindici anni anche, e soprattutto, per interessi di natura economica che Regioni del Nord, come la Lombardia e il Veneto, alimentano grazie all’inefficienza del SSR calabrese in termini di indotto e di “turismo sanitario” che, purtroppo, costringe alla mobilità una cerchia di persone ulteriori rispetto al paziente, a partire dai propri familiari. Un’inefficienza, peraltro, frutto di scelte quali la chiusura di un centro di eccellenza per le patologie cardiovascolari come il Sant’Anna Hospital di Catanzaro.

A ciò si aggiungono le gravi carenze infrastrutturali, fra l’altro, causa di evidenti pregiudizi sul diritto di fare impresa in Calabria, con ripercussioni sulle capacità occupazionali che generano incertezze sul futuro di migliaia di giovani lontani dai propri Paesi d’origine. Come si può pensare di combattere il fenomeno della criminalità organizzata in assenza di servizi sanitari e prospettive occupazionali reali?La verità è che la classe politica che Lei rappresenta, On. Occhiuto, non ha sostanzialmente fatto nulla per la Calabria! 

Ciò è dimostrato da una serie di dati, fra cui appaiono estremamente significativi i seguenti: negli ultimi 10 anni  circa 92.000 giovani tra i 15 e i 34 anni, ossia il 19% della popolazione in quella fascia d’età, hanno lasciato la nostra Regione (dati Cgia Mestre e Istat); la mobilità passiva sanitaria è passata da 289 milioni di euro nel 2021 a 304 milioni di euro nel 2024 (dato GIMBE); il Popolo Calabrese in stato di miseria è passato dal 12% nel 2023 al 20% nel 2024 (dato Istat).

Cosa ancora più grave, in base ai dati EURISPES, tra il 2000 e il 2017 sono stati sottratti al Meridione d’Italia più di 840 miliardi di euro, l’equivalente di sessanta ponti sullo stretto di Messina, i quali sono stati trasferiti al Nord Italia in aggiunta alle risorse dovute. Cosa ha fatto la classe politica che Lei rappresenta per evitare che tutto ciò si verificasse? Come ha potuto il partito politico che Lei rappresenta votare a favore della legge sull’autonomia differenziata? Probabilmente i Cittadini Calabresi, incluso il sottoscritto, ai quali ha sottratto l’opportunità di un confronto a Catanzaro il 17 settembre u.s. Le avrebbero posto simili domande. Dubito che sarebbe stato in grado di offrire risposte plausibili, forse è per questo che se n’è andato".

Candidato nella lista Tridico Presidente Calabria centro

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