di GIOVANNI PRIMERANO*
"Se mi continuate a leggere significa che stiamo condividendo lo stesso progetto politico per la Calabria sostenendo Pasquale Tridico come futuro Presidente, perché da Lui ci sentiamo degnamente rappresentati, anche oltre i confini regionali, intravedendo la medesima opportunità di rilancio che hanno saputo cogliere la Puglia con Nichi Vendola, la Campania con Vincenzo De Luca e la Sardegna con Alessandra Todde.
Perché esprime quella visione di “Confederazione delle Regioni del Sud Italia” che l’On. Occhiuto, per storia e appartenenza politica, non potrà mai condividere e realizzare, in quanto, da sempre, espressione degli interessi della Lombardia e del Veneto. Tale progetto non intende mettere in discussione l’unità e l’indivisibilità della Repubblica, piuttosto, mira a garantire che ogni regione meridionale possa davvero scegliere i propri rappresentanti politici per poi confederarsi a livello politico nazionale (non diversamente, del resto, da ciò che la “Liga veneta” si è assicurata da oltre trent’anni con la Lega nord).
È il solo modo per tutelare, finalmente, diritti come quello (fondamentale) alla salute, per avere infrastrutture e servizi mancanti senza i quali non si ha diritto d’impresa e di lavoro, per fronteggiare l’emigrazione, la criminalità organizzata e derive come quella rappresentata dalla legge sull’autonomia differenziata che mina in radice proprio l’unità della Repubblica. Da Calabrese ritengo che la proposta di una Confederazione delle Regioni del Sud Italia potrà rivelarsi decisiva al fine di recuperare centralità nel del dibattito politico nazionale per pretendere diritti costituzionali fino ad ora negati.
Una tale confederazione, come anticipato, che per un candidato come Occhiuto è inimmaginabile perché rappresenta una delle migliori espressioni degli inganni politici degli ultimi 30 anni:
Si poteva agire diversamente in ambito sanitario?
La risposta è affermativa. Sarebbe stato sufficiente coinvolgere al Pronto Soccorso i medici di medicina generale andati in pensione con pagamento a “gettoni” 2/3 volte a settimana per gestire i codici azzurro, verde e bianco, lasciando i codici arancione e rosso per la vera emergenza/urgenza. Ciò avrebbe generato costi ben inferiori rispetto a quelli paventati dal Presidente Occhiuto nel tentativo di difendere le proprie scelte.
Dal punto di vista programmatico, si sarebbe dovuta intercettare la mobilità passiva fuori regione coinvolgendo, all’interno degli ospedali pubblici e pagandoli a prestazione con quota parte dei DRG, medici che visitano in Calabria e poi trasferiscono i pazienti nelle regioni in cui essi lavorano.
Si potevano accreditare 100 strutture di specialistica territoriale esterna a completamento di quella presente, con soli 10 milioni di euro. Specialistica territoriale attualmente insufficiente, ma punto fondamentale di filtro e di raccordo tra Medici di Medicina Generale, Pronto soccorso e ospedale, per una migliore gestione del paziente, soprattutto in prevenzione.
La mancanza di servizi sanitarie efficienti, oltre al danno economico è causa di un danno d’immagine devastante per la nostra Regione perché non è attrattiva verso la sylver economy che si rivolge verso altre realtà geografiche dove l’assistenza sanitaria è garantita e spaventa i nostri emigrati andati in pensione che vorrebbero ritornare;
Il Presidente dimissionario è onorevole dal 2000 e, pertanto, corresponsabile di tanto altro che la Calabria ha subìto negli ultimi decenni: in assenza di infrastrutture e servizi, la Calabria è stata terra di partenze (negli ultimi dieci anni, circa 92.000 giovani tra i 15 e i 34 anni, ossia il 19% della popolazione in quella fascia d’età, hanno lasciato la nostra Regione, dati Cgia Mestre e Istat); la popolazione calabrese in stato di miseria è passata dal 12% nel 2023 al 20% nel 2024 (dato Istat) e 1 calabrese su 2 è a rischio povertà; in base ai dati EURISPES, tra il 2000 e il 2017 sono stati sottratti al Meridione d’Italia più di 840 miliardi di euro, dai fondi di perequazione per infrastrutture e servizi, l’equivalente di sessanta ponti sullo stretto di Messina, i quali sono stati trasferiti al Nord Italia in aggiunta alle risorse dovute.
L’On. Occhiuto non calca la scena politica da quattro anni, egli ha fatto il suo ingresso in Consiglio regionale nel 2000 divenendo all’epoca il più giovane consigliere regionale di Forza Italia. Non in quattro anni, ma in quasi trent’anni di coinvolgimento politico avrebbe potuto (anzi, dovuto) tutelare i Cittadini Calabresi.
Dopo tutto questo, come ha potuto l’On. Occhiuto e il partito politico che rappresenta (Forza Italia), insieme a Fratelli d’Italia, che da sempre hanno avuto grande consenso elettorale nel Meridione, votare a favore della “proposta di legge Calderoli” sull’autonomia differenziata tanto cara alla Lega “del Nord”.
Contribuire a risolvere problemi di simile portata non è agevole, ma certo non potrà farlo chi ne è stato la causa.
Per tutte queste ragioni ritengo che la proposta di Pasquale Tridico come futuro Presidente della Regione Calabria possa rappresentare l’inizio di un nuovo progetto politico, in grado realmente di unire tutti gli elettori, a prescindere dal loro schieramento politico, nel comune interesse che consiste nell’assicurare il bene della Calabria, con visione e lungimiranza.
Pasquale Tridico è un’opportunità unica che la Calabria non può e non deve farsi sfuggire, perché ha lo spessore professionale, culturale e morale nel quale i calabresi si possono identificare, perché ha la competenza necessaria per risolvere realmente tutte le problematiche che la nostra regione vive da tanti anni, possibilmente in confederazione con le altre regioni meridionali.
Non lasciamoci sfuggire l’opportunità di una nuova Calabria, di un nuovo Meridione d’Italia. Per raggiungere questo ambizioso traguardo, chiedo a tutti Voi di sostenere anche Me in occasione delle prossime elezioni regionali. Votate sul simbolo Tridico Presidente, scrivete PRIMERANO come preferenza, condividete tra di Voi e sui social questo messaggio di speranza!"
*Candidato nella lista di Tridico Presidente (circoscrizione centro)
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