di PAOLO CRISTOFARO
"E' inutile lamentarsi della mancata difesa delle produzioni locali. Come la si può pretendere senza avere una figura di dialogo con Roma e con Bruxelles?". Ha esordito così, questa mattina, il segretario della Lega, Matteo Salvini, all'incontro organizzato da Confagricoltura nei locali dell'Hotel Perla del Porto di Catanzaro Lido. "Se vinciamo - e vinceremo - il primo impegno sarà andare a sbattere i pugni sui tavoli decisionali, perché è inconcepibile che i piccoli agricoltori, le piccole aziende, i pescatori, debbano vivere senza tutele, soffocati dalla burocrazia e dalle restrizioni, mentre poi sul mercato italiano vengono riversate tonnellate di prodotti stranieri che non sappiamo da dove arrivino e che sicuramente non rispettano tutte quelle imposizioni e quei regolamenti imposti a chi produce e vende in Italia", ha detto.
"Ho parlato con i pescatori, che vengono ostacolati da leggi a volte pazzesche. Come quella che impone di pescare con una determinata rete soltanto un tipo di pesce specifico, come se il pescatore, sulla barca, fosse in grado di spiegare ai pesci sott'acqua quando finire nella rete e quando no. Probabilmente nel PD c'è qualcuno che riesce a parlare con i pesci", ha asserito scherzosamente il leader della Lega. "Una barca che rimane ferma, significa 20-30 persone che restano senza lavoro, senza occupazione. Ci sono controlli serratissimi sui pescatori che cercano di guadagnarsi da vivere e poi, magari, si può spacciare liberamente la cocaina in pieno centro, a Catanzaro come nelle altre città italiane."
"Mi domandano spesso come mai la Lega in Calabria. La risposta in realtà è molto semplice. Noi siamo qui perché quelli che ci sono stati per più di cinquant'anni non hanno fatto gli interessi dei calabresi, per questo i calabresi votano noi. Per questo nelle regioni in cui governiamo - e governiamo bene e le cose funzionano - ci rivotano da trent'anni", ha sottolineato Salvini. "Non è colpa di tutti i calabresi se le cose vanno male, se non nella misura in cui hanno scelto, troppe volte, le persone sbagliate. E poi, ormai i calabresi sono ovunque. Sono a Milano, sono a Roma, sono in Campania. Ci sono più calabresi fuori, nel mondo, che in Calabria. Io ne ho conosciuti tantissimi e rivestono ruoli importanti dappertutto. La Calabria ha persone competenti e ha risorse. Visiterò anche Riace, in questo giro, un paese bellissimo. Ma l'unica immigrazione che vedrà con noi la Calabria sarà quella dei calabresi all'estero che vorranno tornare a lavorare qui".
"Parlando di rifiuti, poi, ovunque sono una risorsa, per l'energia, per il riutilizzo. Solo in alcune regioni d'Italia - tra le quali la Calabria - diventano un costo. Forse perché a qualcuno conviene che sia così. E se questa convenienza non è del pubblico interesse, sicuramente sarà l'interesse di alcuni privati e probabilmente degli stessi clienti - per così dire - del Procuratore Gratteri, un grande calabrese che fa il suo lavoro con coraggio", ha rimarcato.
"Questa terra ha subito troppa indifferenza, da parte delle istituzioni e da parte del governo. Noi chiediamo un cambiamento che sia volto a tutelare le nostre produzioni, a garantire lavoro a chi non ne ha, ai piccoli imprenditori e ai piccoli agricoltori. Bisogna difendere chi produce qui, chi produce alimenti salutari e nel pieno rispetto dei regolamenti. E' impensabile continuare in questa maniera. E' impensabile continuare ad accettare che dall'estero vengano scaricati innumerevoli prodotti a basso costo sul mercato italiano, a discapito di quello che produciamo qui. Anche in questo senso servono restrizioni ai porti", ha asserito, invece, il presidente di Confindustria regionale, Alberto Statti. "Parlando di chiusura dei porti, ha trovato la persona giusta con cui dialogare", ha risposto Salvini a Statti.
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