Regionali. Sandro Benincasa capolista di "Uniti con de Magistris" nella circoscrizione centro lancia un appello ai calabresi

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images Regionali. Sandro Benincasa capolista di "Uniti con de Magistris" nella circoscrizione centro lancia un appello ai calabresi
Sandro Benincasa
  28 settembre 2021 16:25

Sandro Benincasa (Capolista Uniti con de Magistris) nella circoscrizione centro è impegnatissimo a portare avanti specie in questi ultimi giorni conclusivi una campagna elettorale fra la gente, gi amministratori dei comuni interessati con una azione di sensibilizzazione degli elettori. Soprattutto per far capire anche i motivi politici che lo hanno spinta a stare accanto a De Magistris. Ci ha rilasciato una intervista.

Sandro Benincasa, l’intreccio con il potere economico continua a soffocare Catanzaro e la Calabria.

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 Mai come in questa competizione elettorale, la fase politica è stata caratterizzata da sfoghi polemici in tutti i territori, basti pensare che il Pd in alcune realtà come  Crotone,  alle ultime amministrative non ha presentato nemmeno la lista,  si è dimesso un commissario di nome Iacucci che  non ha tenuto conto di dirigenti, compagni e compagne, mortificando tanti dirigenti crotonesi e mortificando   l’elettorato del centrosinistra,  per non parlare della destra e dei suoi rappresentanti che a Crotone, Catanzaro e Vibo si fanno vedere solo in questa fase politica. Alcuni aprono segreterie megalattiche, striscioni 6x3, sono dei veri artisti delle menzogne e dei veri e propri palloni gonfiati. Si sono privilegiate posizioni personalistiche, il dibattito necessitava di assunzioni di responsabilità chiare invece, anche  in piena pandemia , si è preferito continuare con riposizionamenti di personaggi o capibastone che non hanno voluto discutere o avere  spunti di riflessione,  confronti  non c’è ne sono stati  si è continuato ad allontanare i calabresi dalle istituzioni e dalla politica.

La politica può recuperare un ruolo non subalterno ai poteri pubblici e privati?

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“Proprio in Calabria la politica deve dimostrare  più credibilità etica sui problemi riemersi  nelle aperture dell’anno giudiziario e soprattutto la presenza del Presidente Mattarella in Calabria a Pizzo Calabro è la testimonianza che si può cambiare il sistema. Perché ancora tanta violenza, mafia, corruzione?  Perché gli attentati alle aziende Federico, Romano, Bencivenni,  la violenza di un uomo pakistano che alla Valle dei Mulini fracassa la testa a due persone che poi a distanza di alcuni giorni perdono la vita. Minacce continue agli amministratori di piccoli comuni dove ha ragione Gratteri, il boss del posto tante volte decide chi deve essere il sindaco di quel comune  e le minacce sono  continue agli amministratori. L’arrembaggio ai fondi pubblici, tra tutela e tutori,  ha snaturato il ruolo dei partiti trasformandoli in delle scatole vuote e in piccoli gruppi di potere.  E i tanti politici puliti sono ancora troppo timidi rispetto a trasformismi , che hanno reso opaca la politica,  accentuando la solitudine della nostra terra” che un noto politico calabrese, già ha raccontato in un suo libro famoso “La solitudine”.

 La Calabria come può uscire dalla marginalità e su Crotone cosa ne pensa delle forti piogge che hanno devastato i territori?

Privilegiando il confronto su differenti idee di sviluppo e di governo delle risorse. La Calabria è all’ ultimo posto nella graduatoria sulla qualità della pubblica amministrazione, non mi sfuggono i segnali negativi  di questa giunta, e non mi sfugge che abbiamo bisogno di istituzioni forti come Regioni, Province e Comuni che devono fare di più verso il Governo, per agganciare la Calabra alla ripresa economica tramite i fondi del Recovery plan e PNNRR.

 Nel nostro territorio c’è sovrapposizione di competenza?

C’è commistione di funzioni istituzionali e imprenditoriali tra persone, famiglie e attività economiche. Si predica l’autonomia dalla politica e la si utilizza, a proprio piacimento, occupando tutto:  Comune, Camera di Commercio,  Associazioni Industriali,  ecc. ecc.  Rispetto alle singole persone, ma sollevo la questione, dell’intreccio strettissimo tra potere politico ed economico che soffoca Crotone, Vibo e Catanzaro.  Gli esponenti della destra alla Regione illudendo di poter controllare il meccanismo hanno in realtà ceduto le chiavi del comando a chi ormai decide fuori dalle sedi politiche.

Perché il centro sinistra non ha saputo allargare il campo per affrontare meglio la sfida con le destre?

Chi addossa la colpa a De Magistris dice menzogne perché ha voluto sfasciare la Calabria ed il Partito Democratico e chi pensa di utilizzare l’elettorato si sbaglia ormai la gente non si fa prendere per i fondelli dai soliti arrivisti e capibastone.

Perché il Partito Democratico non  ha saputo cogliere questa trasformazione di fondo nel rapporto tra economia e politica?

Il limite del PD nel costruire alternative vincenti deriva dal timore di caratterizzarsi in maniera alternativa e di perdere il consenso di forze moderate. Con il risultato che in alcuni casi i moderati si frantumano e trasmigrano e il PD non attrae più nonostante le funzioni di governo nazionali perché se Conte è apprezzato dal popolo calabrese poi non è detto che i voti si trasferiscono per la Bruni.  E nemmeno chi non è stato candidato nelle liste può pensare di continuare a trasferire i propri voti su un altro candidato è un’offesa agli elettori calabresi e i cittadini non si faranno infinocchiare da truppe camellate e da capi elettori che continuano ad inquinare le elezioni ed il diritto al voto.

L’asse Lamezia -Catanzaro  è un punto di massima centralità per tutta la Calabria?

L’attuale provincia di Catanzaro è un area territorialmente di 363.000 abitanti ed ha un senso se la si vive come un originale grande area urbana territoriale fortemente integrata, dalla fascia tirrenica con Lamezia e quella ionica con Soverato, intensificando collegamenti e strategie comuni lungo la fascia ionica andando verso Crotone dove anche lì l’aereoporto  potrebbe essere valorizzato ed intensificata l’offerta in un sistema regionale integrato all’aeroporto di Lamezia.  Certo Crotone per il suo porto e per le sue potenzialità turistiche può avere di più nell’offerta internazionale per i flussi turistici anche da paesi europei.

Infrastrutture? Facciamo capire quali sono le più importanti che la politica non ha realizzato?

La vera priorità dei nuovi fondi PNNRR e del Recovery Plan sono l’utilizzo al meglio di opportunità e risorse che l’Europa ha messo a disposizione. La nostra proposta dell’ Europa ci proietta su sei missioni indicate: 23 priorità di intervento, 63 progetti territoriali da realizzare, tra rinnovabili, mobilità sostenibili, economia circolare, adattamento climatico e riduzione del rischio idrogeologico, ciclo delle acque, bonifica dei siti inquinati, innovazione produttiva, rigenerazione urbana, superamento del digital divide, infrastrutture verdi, turismo, natura e cultura, dando vita ad una nuova stagione della partecipazione e della condivisione territoriale. A Crotone il 21 novembre del 2020 è stato solo l’inizio di un alluvione dove sono caduti 200 mm d’acqua dalla mezzanotte. E’ stato impressionante perché la strada è stata trasformata in fiume, con le macchine intrappolate nell’acqua e dove le piogge torrenziali hanno creato disagi in diversi comuni del crotonese. La zona della Marinella è diventata un fiume in piena, con fango e detriti e dove si sono allagati interi magazzini, case e garage. Per non parlare del Soveratese in questi ultimi giorni interi muri crollati. Un territorio devastato dal dissesto idrogeologico e da un sistema regionale  di emegenza che deve essere rivisto e riformato.

Qui c’è bisogno dei forestali e dei Consorzi di Bonifica. Perché né la politica né l’imprenditoria hanno programmato veramente azioni per la crescita complessiva del capoluogo?

La destra ha riposto nei cassetti il Piano strategico approvato nel 2009 ma poi ha cercato di salvarsi in calcio d’angolo  per rafforzare il capoluogo e l’area centrale della Calabria ha redatto il “PIANO URBAN “   che puo’ aiutare  assieme allo sviluppo complessivo delle altre città  un disegnodi rilancio per tenere conto di tre grandi porti, tre aereoporti, tre università e tre parchi naturali con i tanti fondi in arrivo. Catanzaro può aiutare la Calabria a non partire da zero. Ora sono in campo nuovi protagonisti dello sviluppo compatibile, le novità delle  start- up , fermenti letterari, teatrali e artistici. Non bastano tuttavia gli stimoli culturali e le presenze universitarie per rivitalizzare Catanzaro, Crotone e Vibo. Le città devono essere in gradi di attrarre, nei prossimi anni, migliaia di residenti con affitti meno cari, parcheggi e servizi ed il turismo e l’agricoltura devono essere i nostri cavalli di battaglia per incrementare l’offerta economica ed i flussi . Invece ancora il confronto politico è sui piccoli interventi di routine e polemiche basate sul nulla. Perché? L’impegno di tanti sindaci ed amministratori che svolgono un ruolo di vicinanza a tanti cittadini in difficoltà, ma non basta, ma  i partiti ed anche i movimenti che rompono il sistema corrotto  devono riorganizzarsi in nome di una sfida più alta che coinvolga la società civile nelle sue molteplici iniziative. All’ interno dei partiti e dei movimenti  le anime si frazionano  perché evidentemente non funziona il “tutto”, cioè il circuito unitario delle decisioni. Ogni pezzo si organizza per sé illudendosi di contare di più e così da vittima diventa corresponsabile dello stallo” Dobbiamo avere il coraggio di reagire e non lasciare la cosa pubblica nelle mani di pochi ma appartiene al popolo sovrano ed a tutti noi.

Lei, come del resto altri è nato cresciuto  politicamente accanto a Pino Soriero?  Oggi c’è un calo di” formazione”. Di chi è la colpa?

Si  è vero non ho avuto la fortuna per la mia passione politica di frequentare la scuola di partito ma ho avuto un grande maestro di vita che mi ha insegnato tanto. E’ arrivato il momento di far pesare di più la formazione politica e culturale. Ho partecipato ad interessanti iniziative in questi anni di militanza e di impegno nelle associazioni e soprattutto tante esperienze valide dentro e fuori le università con tanti giovani ed energie positive che possono far sentire la loro voce  su tutta la politica calabrese.

La citta soffre di politica degli annunci. Perché nel suo partito la litigiosità è sopra  le righe rispetto alla gestione unitaria?

E’ arrivato il momento di dare spazio a nuove leve. I giovani hanno dato la dimostrazione  che si può discutere democraticamente, costruendo mete comuni. E’ il modo migliore per dare più slancio programmatico alla Calabria e per cambiare questa  giunta regionale, che ha bisogno anche di un nuovo cambiamento concreto e stimoli più critici e dirompenti per spezzare le catene.

Ultima domanda è d’obbligo anche se adesso siete impegnati in elezioni regionali. Nel capoluogo il centrosinistra dice di voler tornare a guidare Palazzo de Nobili? Sta facendo un adeguata scuola guida?

Ci sono solide basi che hanno consentito in poco tempo di assumere  la guida della Provincia e poi della Regione ma credo che il popolo voglia una politica concreta e la libertà mia e la libertà di tanti che vogliono bene a Catanzaro. La partita sul Comune di Catanzaro è più complessa  perciò il popolo non deve sfibrarsi in eccessivi tatticismi ma non deve dare retta ai soliti capibastone. Ogni squadra che voglia vincere deve definire prima la strategia e poi la tattica  e difendere innanzitutto lo spirito di squadra in questo caso la Calabria dove tra tutte le forze  democratiche bisogna  riprendere le parole di Al Pacino nel  film “Ogni maledetta domenica” :vincere andando avanti centimetro dopo centimetro; la battaglia in Calabria si può vincere se gli indecisi decideranno di spazzare via i capobastone di un sistema politico malato e corrotto. Noi ci siamo abbiamo messo la faccia adesso spetta ai calabresi decidere se farsi governare da Adamo e la Bruni, o da Occhiuto e sua fratello che ha sfasciato Cosenza, oppure da Oliverio che non ci ha mai voluto ascoltare, o da De Magistris che con il suo progetto può solo dare un senso per una Calabria che vogliamo per un cambiamento concreto.

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