di DOMENICO TALLINI*
L’ipotizzata federazione tra Lega e Forza Italia ha un senso dal punto di vista elettorale. Anche se non è detto che possa diventare con certezza un elemento moltiplicatore dei consensi. Ha molto meno senso dal punto di vista politico, non tanto perché punta a fondere due culture totalmente diverse tra loro, quanto perché difficilmente potrà conciliare due opposte visioni geopolitiche.
La coabitazione tra un’ala moderata e un’ala più integralista può anche starci. Esistono in Europa numerosi esempi di partiti che fanno registrare al loro interno una contrapposizione di questo genere, con la prevalenza ora di uno, ora dell’altro blocco. Se ci si limitasse a questo, la federazione proposta da Salvini e sostanzialmente accolta da Berlusconi potrebbe anche rappresentare un’interessante “casa comune” per Lega e Forza Italia.
La questione che più mi preoccupa, al punto da farmi convincere degli svantaggi dell’operazione, è l’opposta mission politica dei due partiti che si vorrebbero prima federare e poi fondere in un unico soggetto.
Mi riesce davvero difficile capire come possano convivere la visione nordista e separatista della Lega, fautrice di un federalismo fiscale che assomiglia molto ad una secessione mascherata, e la visione unitaria e meridionalista di Forza Italia che ha nel Sud il suo più importante serbatoio di consensi.
Sarà questo, a mio modesto parere, lo scontro ideologico e politico più duro all’interno dell’ipotizzata federazione e del futuro soggetto politico guidato da Salvini e Berlusconi. Quale sarà la linea della federazione sul federalismo fiscale? La Lega farà valere il suo peso elettorale ed organizzativo, varando un federalismo che avvantaggerà solo le Regioni forti del nord? Forza Italia, dove esiste il paradosso di un gruppo dirigente tutto nordista nonostante i voti arrivino solo dal sud, avrà la capacità di impedire tale disegno che porterebbe alla dissoluzione l’intero Meridione? Potrebbe Forza Italia avallare l’impianto di un Paese a due velocità, con Regioni opulente dove funzionano sanità e istruzione, e altre condannate alla subalternità sociale ed economica ?
Se la Lega si illude di compensare la sua marginalità nelle Regioni del sud con l’annessione di Forza Italia, credo sbagli i suoi calcoli. I consensi si ottengono con la validità delle proposte politiche e delle soluzioni che si danno ai problemi.
Io attendo con fiducia lo sviluppo di questo dibattito, augurandomi che la questione meridionale e le politiche sul federalismo fiscale vengano con serietà approfondite dai promotori della federazione. Personalmente, resto molto scettico sul fatto che questo avvenga, poiché l’operazione di Salvini mi appare più che altro una strategia esclusivamente elettorale per mantenere la leadership del centrodestra. Che a mio parere dovrebbe essere certamente unito, ma nella diversità, lasciando ad ogni soggetto l’autonomia e l’identità. Condivido al proposito quanto detto dalla ministra Gelmini quando dice che bisognerebbe concentrarsi sul rilancio del partito, accentuandone l’identità e favorendo la crescita di una leadership riconosciuta. Chi vivrà vedrà.
*Consigliere regionale e Coordinatore Provinciale Forza Italia
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