nota politica
17 novembre 2019 16:33di ENZO COSENTINO
Non si è fatta attendere la contromossa del segretario nazionale del Pd, Zingaretti, alla decisione dell’editore di Soveria Mannelli, Florindo Rubbettino, di declinare la proposta di candidatura alla presidenza della regione. Il Pd, infatti, è tornato alla carica del primo nominativo contatto che però aveva dovuto dire “no” per motivi di lavoro inerenti la sua attività imprenditoriale: Maurizio Talarico, catanzarese trapiantato nella Capitale e imprenditore di primo piano nel campo della moda. Fra Zingaretti (impegnato nella tre giorni del Partito a Bologna) e Talarico, dopo il “no” anticipatogli telefonicamente dall’editore Florindo Rubbettino, vi sarebbe stata una lunga conversazione telefonica e uno scambio di messaggi sortiti alla fine con l’accettazione della candidatura offerta all’imprenditore calabrese. La conferma dell’accoglimento della proposta in un nota del diretto interessato che già lunedì mattina incontrerà il segretario nazionale nella sede del Partito. Il testo del comunicato di Talarico:”Ero stato spronato, onorato dal Pd nella persona di Zingaretti, a mettermi al servizio del Partito ma avevo detto di no esclusivamente per motivi aziendali. Ma di fronte all’indisponibilità anche di Rubettino, sento il dovere morale e civile di ripensarci e di mettermi al servizio della mia terra. Non la voglio regalare a forze che nel passato l’hanno calpestata e vilipesa, ne la voglio consegnare a nuovi barbari.
"Chiamo tutte le forze migliori ad unirsi in un’alleanza civica . E chiedo alle forze politiche che ora governano il paese di sostenere non me, Maurizio Talarico, ma il bisogno di rinnovamento, onestà, trasparenza legalità e buon governo che voglio rappresentare”.
Maurizio Talarico non è, comunque, un nome nuovo in casa Pd calabrese e catanzarese. In occasione delle elezioni amministrative del Capoluogo, infatti, il suo nome è stato fra quelli cui il Partito dem si era indirizzato per la candidatura a Sindaco e ancor prima di risolvere “quel caso anche spinoso e controverso” con la candidatura del consigliere regionale Enzo Ciconte, successivamente andata in porto ma non bastevole per conquistare Palazzo de Nobili. Alla terza chiamata Talarico non ha potuto tirarsi indietro e posticipando a miglior data gli impegni legati ad operazioni di espansione internazionale della sua azienda (una delle prime già a livello europeo)ha dato l’assenso a tentare l’avventura politica puntando alla presidenza della Calabria. Chiuso quindi definitivamente nel Pd il capitolo candidatura presidenziale ora il Partito in Calabria dovrà confrontarsi con gli alleati e puntare all’altro difficile capitolo qual è quello delle liste ma anche a come inquadrare la vicenda Oliverio.
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