di ENZO COSENTINO
Parole più taglienti di una lama affilata, quelle uscite dalla bocca e spinte dalla mente del presidente Roberto Occhiuto nei confronti di Lega e FdI. Destinate a non cadere facilmente nel dimenticatoio da parte dei big dei due partiti alleati e chiamati in causa. Forse con il tempo e qualche altro “contentino” da elargire.
Le opposizioni sulle dichiarazioni di Occhiuto, “marceranno” con interpretazioni strumentali, magari ingigantendole. Situazioni che sicuramente mortificano la politica, quella alta, per intenderci. “C’è uno spazio politico enorme per Forza Italia, uno spazio che stanno lasciando per strada Lega e Fratelli d’Italia. Gli italiani oggi non vogliono una classe dirigente che parla alla pancia degli elettori, vogliono invece una classe dirigente competente, che si rappresenti in maniera rassicurante, serena, che proponga soluzioni”.
E dai primi passi, certamente giganteschi e rivoluzionari, il nuovo presidente della Calabria sta imponendo la sua leadership, istituzionale e nel Partito di “FI”. La Calabria è già entrata nella prima importante fase della “rivoluzione”: nuove regole, nuovi organigrammi, nuove direttive operative ai componenti del suo primo esecutivo. L’impianto delle risorse umane scelte sarà migliore più che diverso da quelli del passato? Sarà realmente la nuova faccia di una regione che vuole crescere, recuperando il tempo perduto? Interrogativi apparentemente monotoni, ma che buttiamo egualmente sul tappeto verde della politica alla vigilia dell’inizio della legislatura.
Domani (oggi) a Palazzo Campanella si riunisce il nuovo Consiglio regionale. Sulla presidenza c’è l’accordo nel centrodestra sul nome di Filippo Mancuso (lega) che però ha stima diffusa in tutti gli schieramenti. E’ sulla elezione del vice presidente che c’è già in campo una pregiudiziale. L’opposizione n° 2 in Consiglio regionale - quella composta dai due consiglieri eletti in quota al Movimento civico di Luigi de Magistris - punta i piedi e mette i “puntini sulle i” per quanto concerne le cariche consiliari previste dal regolamento della nostra Regione. Vogliono o la vice presidenza dell’Assemblea o la carica di Segretario Questore. I neo eletti Ferdinando Laghi e Antonio Lo Schiavo, nel reclamare una delle due cariche, regolamento alle mani, non hanno dubbi.
Lunedì, dopo l’elezione del Presidente del Consiglio, dovrà essere affrontato questo nodo. Intanto da Rende, de Magistris si è rilanciato e ha lanciato il suo Movimento su scala nazionale. Nella presentazione spara alto sulla legalità e moralità in politica. Il suo “pallino” da giocare ancora però è sul “biliardo” calabrese. Il piano d’azione è chiaro e i due suoi consiglieri eletti - promette l’ex magistrato - non faranno sconti a nessuno. Neppure al centrosinistra che, dal canto suo, non ipotizza alcuna eventualità di “fusione a freddo”.
Ma un fronte d’opposizione diviso non fa il gioco della maggioranza di centrodestra al governo? Sicuramente si! Sempre che nella maggioranza non si creino screzi e le forze politiche che la compongono manterranno fede ai patti stipulati fra loro.
Sarà una legislatura che chiamerà anche ad un ruolo importante e di responsabilità il Sindacato. Tutte le parti sociali.
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