Regione. Lavoratori Lsu-Lpu, Orsomarso chiede una proroga di tre mesi al Governo

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Fausto Orsomarso, assessore alle Attività economiche e al turismo

L'assessore ha inviato una nota urgente al premier Conte e al ministro Catalfo. Sufficiente uno stanziamento di 7,5 milioni

  19 dicembre 2020 14:20

Con una nota urgente inviata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, oltre che ai ministeri dell’Economia, della Funzione pubblica e dell’Interno, l’assessore regionale al Lavoro, Fausto Orsomarso, ha chiesto di inserire nella legge di bilancio una proroga di tre mesi per la stabilizzazione degli ex lsu-lpu calabresi, per la quale è sufficiente uno stanziamento di 7,5 milioni di euro, nelle more della soluzione di alcune problematiche di carattere normativo nazionale.

Orsomarso - spiega una nota dell’assessorato - «si è pure confrontato con le deputate Wanda Ferro ed Enza Bruno Bossio, che insieme a diversi rappresentanti della deputazione parlamentare calabrese, di maggioranza e minoranza, hanno presentato emendamenti alla legge di bilancio per porre rimedio ad alcune incongruenze che ostacolano la procedura di stabilizzazione».

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«La questione - continua la nota - riguarda anche l’allineamento delle posizioni tra gli lpu e gli lsu, i Comuni in condizione di dissesto e predissesto, e le risorse aggiuntive che il governo deve prevedere per garantire una stabilizzazione dignitosa ad almeno 24 ore».

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ORSOMARSO: «RITARDI DEL GOVERNO»

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«Questa situazione di indeterminatezza - spiega Orsomarso - non riguarda la Regione, che ha risorse ormai storicizzate, né i Comuni che sono pronti a stabilizzare questi lavoratori che da anni assicurano il funzionamento degli enti e rivendicano giustamente dignità del lavoro e certezze sul futuro».

«Considerato che i lavoratori andrebbero stabilizzati entro il 31 dicembre e in ragione di questa indeterminatezza, si rende necessaria - conclude l’assessore al Lavoro - una proroga di tre mesi affinché i ritardi del governo non si debbano ripercuotere sui lavoratori».

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