Regione, Lentini (RSU): "Il piano del fabbisogno non pensa ai dipendenti e ai calabresi"

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La Cittadella regionale a Catanzaro
  11 maggio 2022 21:33

"Il piano del fabbisogno non pensa ai dipendenti della Regione e ai Calabresi".

Lo scrive Romualdo Lentini - RSU Giunta Regione Calabria che in una nota richiama  la  delibera di Giunta GR n. 161 del 22 aprile "con la quale si approva il piano del fabbisogno della Regione Calabria".

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"Leggendo la programmazione pluriennale che parte dal 2022 al 2024, si rileva che, nonostante si lamenti la mancanza di personale di Categorie C e D e nonostante a livello nazionale si discuta sulla necessità di assumere dipendenti Laureati di categoria D al fine di gestire PNRR e altri finanziamenti, la Regione continua a penalizzare i suoi dipendenti di categoria B1, i quali oltre a possedere i titoli per accedere alle categorie C e D (di cui facevano parte prima della stabilizzazione), prestano da anni il loro contributo all’interno dell’Ente, spesso tenendo sulle spalle la macchina regionale"

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Lentini parla di "almeno 350 persone (su un totale di quasi 500 B1) diplomate e laureate, che sono inquadrate come esecutori (fotocopie, protocollo, ecc.). Nonostante le leggi Madia in primis e Brunetta successivamente abbiano dato la possibilità di effettuare le progressioni verticali, la Regione, ad oggi, non le ha applicate neanche per un singolo dipendente.Dall’approvazione della Madia sono passati almeno sette anni(!) e la regione continua a mortificare tali dipendenti, limitandosi a sfruttare le capacità, senza alcun riconoscimento".

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Per Lentini "il piano del fabbisogno   dimostra che la Regione fino al 2024 non effettuerà nessuna progressione per le categorie B1; neanche il futuro CCNL, che sblocca e istituzionalizza le progressioni verticali, potrà essere utilizzato, in quanto la Giunta ha già "condannato" i dipendenti che operano dal 1998 come precari e dal 2008 come dipendenti, a passare altre tre annualità in categoria B1 (per ora). Senza dignità e con una bassa contribuzione e retribuzione. Eppure, abbiamo sempre detto che con 100 o 250 euro in più al mese si possono fare i passaggi dei B1 alle categorie C e D. In questo fabbisogno, tra le altre cose, vengono programmati 1.100.000 di euro per l'assunzione di ulteriori sei dirigenti nel 2022, ma ne basterebbero 690.000 per passare circa 350 dipendenti dalla categoria B1 alla C e alla D".

Da qui l'esortazione "ai colleghi regionali a non cedere a promesse, a rinunciare a piccoli emolumenti, a limitarsi a eseguire ciò che il mansionario dei B1 comprende; ogni lavoro ulteriore pretendere che sia messo per iscritto, al fine di poterne valutare la compatibilità con le proprie mansioni.È ora di dire basta e di entrare in stato di agitazione, affinché il demansionamento a B1 avvenuto nel 2008 venga eliminato e i dipendenti vengano qualificati in base alle proprie competenze e ai propri titoli di studio, e non più in base a una classificazione obsoleta che nulla ha a che vedere con le necessità di una Pubblica amministrazione  moderna".

Poi ricorda " che tutti i dipendenti oggi, operano attraverso dei personal computer, gestiscono posta elettronica e tanti altri procedimenti che non sono compatibili con un “esecutore”, a parte i colleghi che gestiscono procedimenti più importanti che fanno parte del mansionario delle categorie C e D. Vogliamo vedere quando verranno assegnati i dipendenti ai settori, dopo il completamento della nuova struttura regionale, se troveremo come in passato, uffici con un dirigente e 3 o 4 dipendenti di categoria B! visto che se la categoria B non può ragionare ma solo eseguire, chi redige i decreti, le liquidazioni, le istruttorie, ecc.? Finiamola di prenderci in giro, aggiornate il piano del fabbisogno riqualificando il personale di bassa categoria che ha i titoli per fare ufficialmente ciò che oggi fa ufficiosamente".

"Pertanto, si diffida la Giunta regionale a  riqualificare il personale, anche mediante la richiesta al Governo di una norma ad hoc, al fine di eliminare queste storture. Si invitano i sindacati a voler partecipare a questa battaglia per la legalità e per la dignità dei dipendenti Si invita il Presidente di Aran a voler inserire nel CCNL Enti locali, la possibilità di valorizzare i titoli e gli anni di servizio posseduti dai dipendenti di ruolo di bassa categoria e/o associare la categoria B1 agli operatori esperti o eliminarla come nelle funzioni centrali".

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