“La riposta esauriente dell’Asp di Catanzaro sulla Rems di Girifalco fa chiarezza su tanti punti, a incominciare dai lavori che non sono stati conclusi a dicembre ma lo saranno a marzo. Inoltre, è importante perché rassicura che l’iter amministrativo per mettere in funzione la ‘Struttura sanitaria per gli autori di reati affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi’ è in corso”. Lo dice il consigliere regionale Francesco Pitaro che, per avere i ragguagli forniti dall’Asp, l’8 marzo ha inoltrato un’istanza al Presidente della Regione, al Commissario ad acta per la sanità, ai commissari dell’Asp e al Prefetto di Catanzaro.
Aggiunge Pitaro: “Consapevoli, tuttavia, dell’urgenza di avere in Calabria una di quelle strutture che, all’indomani della soppressione - a 150 anni dalla loro istituzione - degli Ospedali psichiatrici giudiziari (legge Marino, 2012), può essere utile alle persone in lista d’attesa che, al momento, pur dichiarate incapaci di intendere e di volere, sono costrette a rimanere in carcere, poiché mancano i posti disponibili nelle strutture regionali che dovrebbero ospitarle, c’è da affidarsi al senso di responsabilità dei decisori pubblici, perché si proceda rapidamente nel disbrigo degli adempimenti burocratici”.
Conclude Pitaro: “Da quando sono iniziati i lavori (per una spesa di circa 6 milioni di euro) per la Rems di Girifalco sono trascorsi 5 anni. Non vorremmo che adesso per completare i lavori, acquisire il parere dei vigili del fuoco e il certificato di collaudo, definire le procedure di gara per la fornitura degli arredi e delle attrezzature elettromedicali e avviare il procedimento di autorizzazione e/o accreditamento, di anni ne trascorressero altri cinque. Anzi, la vicenda, su cui prestano molta attenzione oltre al Garante regionale il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) Bernardo Petralia e il Garante nazionale Mauro Palma, può essere l’occasione per dimostrare che anche in Calabria la pubblica amministrazione è in grado di superare i tempi lunghi e le consuetudini al rinvio che rappresentano una delle pietre d’inciampo per qualsivoglia progettualità di modernizzazione e sviluppo”.
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