di PAOLO CRISTOFARO
E' stato diffuso oggi, dalla Polizia di Stato, in occasione del 168° anniversario dalla fondazione del Corpo, il report dedicato alle attività svolte nell'intero 2019. Un documento che testimonia l'efficienza e l'impegno quotidiano e concreto, delle forze di polizia, a tutela della sicurezza e della libertà dei cittadini.
Un report - in particolare in riferimento alle indagini di polizia giudiziaria e alle operazioni della Squadra Mobile - che parte dall'aprile 2019, con l'operazione "Rimpiazzo", condotta congiuntamente con la Mobile di Vibo, che ha consentito il fermo di 31 indagati per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alla commissione di estorsioni, danneggiamenti, traffico di sostanze stupefacenti ed intestazione fittizia di beni. I soggetti venivano riconosciuti come partecipi del gruppo criminale dei "Piscopisani" del Vibonese.
E nello stesso mese di aprile il report ricorda l'operazione "Errore fatale", nella quale venivano tratte in arresto 4 persone del clan Mancuso per l'omicidio di Raffaele Fiamingo e il tentato omicidio di Francesco Mancuso. L'indagine ha permesso di accertare l'esistenza di una faida aperta nel clan. Nel mese di maggio poi, personale degli uffici catanzaresi, in collaborazione con gli inquirenti di Cosenza, ha tratto in arresto 2 soggetti accusati dell'omicidio di Giuseppe Ruffolo, con l'aggravante del metodo mafioso.
Il 3 di luglio, invece, la Polizia di Catanzaro fermava 2 soggetti per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il 24 dello stesso mese, la Polizia di Catanzaro e di Catanzaro Lido arrestava 2 persone accusate di estorsioni continuate nei confronti di liberi professionisti del capoluogo. Il 1° di agosto 2019, ancora insieme al personale della Mobile di Cosenza, venivano eseguiti nuovi fermi per detenzione a fine di spaccio. Nel mese di ottobre, invece, la Polizia ha partecipato all'arresto di Giuseppe Brogna, di Vibo Valentia, accusato di associazione mafiosa.
Nel documento diffuso dalla Polizia, relativamente al mese di dicembre 2019, non sfugge l'operazione "Quarta Copia", nell'ambito della quale, i GIP di Catanzaro e Lamezia, hanno disposto il fermo di 20 persone per traffico illecito di rifiuti ed inquinamento ambientale. Il GIP disponeva, inoltre, il sequestro preventivo di 2 società e relativi compendi immobiliari.
Il 12 dicembre 2019 personale della Polizia di Catanzaro, unitamente a personale della Squadra Mobile di Perugia con l'operazione denominata "Infectio", ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 8 persone, poiché ritenuti responsabili a vario titolo del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegali di armi, usura e riciclaggio. La predetta attività è stata effettuata nell'ambito di una più vasta operazione condotta unitamente alle Squadre Mobili di Perugia e di Reggio Calabria che ha portato all'arresto, complessivamente di 27 persone nonché al sequestro di società e beni.
E ancora, il giorno seguente, il 13 di dicembre 2019, nell'ambito dell'operazione denominata "Testa del serpente", la Polizia ha dato esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto a carico di 11 soggetti poiché ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di omicidio, estorsioni, porto e detenzione abusiva di armi, ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti e usura, tutti aggravati dalla metodologia mafiosa.
Ma anche il 2020 è iniziato con un'attività impegnativa e intensa. Il 31 gennaio, infatti, unitamente al personale del Commissariato di P.S. di Lamezia Terme, la Polizia del capoluogo ha tratto in arresto 2 soggetti, appartenenti alla famiglia Notarianni, confederata alla cosca Giampà in esecuzione di misura di custodia cautelare emessa dal G.I.P. Distrettuale di Catanzaro, poiché ritenuti responsabili di reati di tentata estorsione, estorsione consumata ed invasione di terreni tutti aggravati dalla metodologia mafiosa.
E ancora a febbraio, con l'operazione "Valle dell'Esaro", ha dato esecuzione a 45 provvedimenti cautelativi, emessi dal Tribunale distrettuale di Catanzaro nei confronti di altrettanti soggetti tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso dedita al traffico di stupefacenti. Più recentemente, l'11 marzo scorso, venivano fermati 7 individui per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico e di 3 soggetti ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
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