Respinto dal Tar il ricorso contro la Sacal per l'appalto delle pulizie negli aeroporti

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L'aeroporto internazionale di Lamezia Terme
  31 luglio 2020 14:36

di PAOLO CRISTOFARO

La  "GSI - Gestione Servizi Integrati Srl", difesa dall'avvocato Crescenzio Santuori, aveva impugnato l'aggiudicazione, a favore del "Gruppo Consortile Coopservice Gestioni - Società Cooperativa Sociale", dell'appalto da 2 milioni di euro per le pulizie negli aeroporti calabresi di Lamezia, Reggio e Crotone, affidato dalla Società Aeroportuale Calabrese. (LEGGI QUI) Ora il Tribunale Amministrativo Regionale si è espresso respingendo il ricorso.

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Per i giudici, "l’applicazione di un determinato contratto collettivo rientra nelle prerogative dell’imprenditore e nella libertà negoziale delle parti, risultando sufficiente che sia rispettata la coerenza del contratto nazionale applicato con l’oggetto dell’appalto posto in gara, secondo quanto stabilito", è scritto in sentenza (presidente: Giovanni Iannini; estensore: Martina Arrivi).

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"Nel caso in esame, non può essere revocato in dubbio che il CCNL CISLA/UNCI rispecchi tale crisma, trattandosi del contratto collettivo sottoscritto all’Unione Nazionale Cooperative Italiane (UNCI) e generalmente applicabile ai dipendenti delle cooperative sociali nel terzo settore. È inoltre logico che Coopservice, in quanto associata UNCI, applichi il contratto collettivo da questa sottoscritto. Conseguentemente, non può reputarsi anomala un’offerta quando essa sia riconducibile al minor costo del lavoro per il contratto applicato dall’offerente al proprio personale, rispetto a quello applicato da altra impresa", spiega il dispositivo.

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Inoltre, specifica il Tribunale, che "non può assumere rilievo, ai fini del giudizio, che i minimi salariali prescritti dal CCNL CISLA/UNCI siano inferiori rispetto al CCNL Multiservizi. L’asserzione sembra sottendere un giudizio d’invalidità del contratto collettivo UNCI, in quanto non rispettoso dei canoni di proporzionalità e adeguatezza delle retribuzioni. Tuttavia, né alla stazione appaltante né tantomeno al giudice amministrativo compete lo scrutinio di legittimità di un determinato contratto collettivo, essendo una questione rimessa alla cognizione del giudice del lavoro.

 

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