Riapertura degli asili nido l'1 settembre. Fagà (Fism): "L'auspicio è che vengano destinate le risorse previste"

La FISM Regionale presieduta da Marisa Fagà, si ritiene soddisfatta della scelta realizzata dalla Presidente Iole Santelli e dall’assessore Gallo, relativamente alla riapertura dei servizi educativi dell’infanzia per il 1° settembre.

"E’ una proposta - si legge in una nota -  che la FISM ha diffuso in tutto il territorio nazionale, per andare incontro alle pressanti richieste delle famiglie. Le scuole federate FISM si assumono insieme alle famiglie la responsabilità di aprire
in sicurezza questi servizi, rispettando tutte le indicazioni legislative, nonché gli accordi assunti ai vari tavoli tecnici, sia a livello nazionale che regionale. In particolare, il protocollo di intesa del 6 agosto scorso  per garantire l’avvio dell’anno scolastico nel rispetto delle linee di sicurezza per il contenimento della diffusione COVID19".

"L’auspicio di questa federazione, considerato che ad oggi i servizi educativi e di istruzione dell’infanzia non hanno avuto nessun sostegno, né dalla Regione né dagli enti locali, si avviino tempestivamente tutte le procedure per l’utilizzo delle risorse previste dal piano pluriennale decreto sul sistema integrato di educazione e istruzione da 0 a 6 anni DLgs 65/17, dove si registrano ritardi siderali della Giunta Regionale precedente. E ciò per evitare assolutamente la lievitazione dei costi di questi primari servizi a sostegno delle famiglie. Inoltre, ci auguriamo che anche nella nostra Regione si organizzino “i patti di comunità per la scuola” per rafforzare il rapporto scuola-famiglia anche mediante la revisione dei patti educativi di
corresponsabilità dove genitori, come pure le comunità territoriali possono portare il proprio specifico contributo. Dando così attuazione a quei principi e valori costituzionali per i quali tutti i componenti della Repubblica sono impegnati nell’assicurare la realizzazione dell’istruzione e dell’educazione fortificando l’alleanza educativa, civile e sociale di cui le istituzioni scolastiche sono interpreti necessari ma non unici".

CLICCA QUI