di MASSIMO PINNA
La Filcams Cgil attacca pesantemente la presidente della Giunta regionale Jole Santelli. Motivo, quella che il sindacato guidato in Calabria da Giuseppe Valentino, chiama "la vergognosa ordinanza notturna che fa riaprire i punti vendita nei giorni di festa. Un presidente di Regione, Santelli, che ruba il 25 aprile ai dipendenti del commercio".
E per rafforzare la sua denuncia pubblica, la Filcams Cgil cita la lettera di una dipendente del commercio 'colpita' da questa ordinanza approvata per il 25 aprile, festa di Liberazione.
Ecco, "la lettera - scrive la Filcams - di una “nuova” partigiana.
"Di notte quando tutte le strade sono deserte, perché il virus ti costringe a stare a casa. La tua giornata non è ancora finita, in realtà è ancora sera ma a te sembra notte, dopo una giornata di lavoro carica, perché domani è festa, non si vende, e i clienti oggi sono stati tanti.
Ma la tua giornata non è ancora terminata, c’è da rassettare la cucina, mettere a letto i bambini, oppure hai voglia di tirare tardi davanti alla tv, con quel film che ti piace... birra e patatine.
Domani non si lavora, domani è festa. La liberazione.
Sono le 22, il telefono è acceso, non si sa mai... squilla!
È il direttore, che sarà successo a quest’ora? Un furto, una tragedia? Non può essere...
“Va bene, si, si certo, va bene, a domani” una lacrima di rabbia, di dolore, solo una, scende dal tuo volto. Rimani impietrita, ferma, la mente non riesce a fermarsi.
Ero libera, domani ero libera, ma mi hanno rubato la libertà.
Di notte, come i ladri, come i topi di fogna, come chi ha qualcosa di cui vergognarsi o da nascondere".
La Filcams Cgil Calabria, deplora, quindi, "il comportamento disdicevole, indecoroso e squallido della Presidente della Regione Calabria, che con un blitz notturno ha rubato ai lavoratori e alle lavoratrici calabresi dei centri commerciali la Festa della Liberazione e la domenica. Proviamo solo disgusto e ci auguriamo che la Presidente si vergogni almeno un poco (e forse per questo ha emesso l’ordinanza alle 22,00 del giorno prima) per aver costretto lavoratori e lavoratrici a lavorare nei giorni di festa, nel giorno della Liberazione". Per il sindacato "i nuovi partigiani sono loro, lavoratori e lavoratrici, che lottano quotidianamente per guadagnarsi il pane, che neanche basta per tirare avanti, per questo se il padrone ti chiama alle 11 di notte per dirti che domani, il giorno della Festa si lavora, anche se volessi rifiutare, stringi i pugni e dici signorsì. Lo stesso padrone che da lunedì ti metterà in Cassa Integrazione perché il fatturato è calato".
Non si illuda - avvisa in conclusione la Filcams Cgil - la presidente Santelli che questo oltraggio ai lavoratori non peserà sulla sua coscienza e sulle azioni politiche della Giunta. Non si illuda che i lavoratori e le lavoratrici dimenticheranno questa vergogna".
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