"Ci sentiamo traditi: pensavamo che quella sulla scuola fosse una battaglia condivisa con il Pd ma evidentemente non è così. Da un lato Franceschini che tiene chiusi musei, luoghi di cultura e i siti archeologici, si riempiono la bocca di cultura ma questa dove è? Dall'altra il presidente Bonaccini che fino a pochi giorni fa aveva detto che era tutto pronto per la riapertura delle scuole superiori nella sua Regione ma oggi ha rinviato al 25/1. Probabilmente Zingaretti non era pronto per la riapertura e gli altri sono stati condizionati". Lo dice Bianca Granato all'ANSA capogruppo M5S in Commissione Istruzione al Senato.
"Che ci sia una trama dietro è quasi certo: anche Bonaccini un paio di sere fa ha detto che era pronto a riaprire le scuole, aveva avuto 500 mezzi per potenziare il trasporto pubblico. Penso che ci sia stata dietro una concertazione: forse il presidente Zingaretti non era pronto per la ripresa della scuola nel Lazio; altri presidenti di Regione del Pd stanno adottando la stessa politica; altri presidenti di Regione del Pd stanno adottando la stessa politica. Mi auguro questa mossa sia dettata da fatti oggettivi, il fatto che si aggiungano altri e che facciano branco è preoccupante", prosegue Granato, secondo la quale anche la Lega sta adottando posizioni simili: "sulla pelle dei ragazzi si stanno consumando schermaglie politiche tra schieramenti e prime donne". Nella maggioranza "c'è un problema serio sulla scuola, non serve nasconderlo", conclude l'esponente M5S.
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