di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
“Questa riapertura rappresenta un momento significativo per la città ricordando un figlio del quartiere scomparso nella tragedia del camping "Le Giare"”.
Molto soddisfatto il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita alla cerimonia di riapertura del Centro sociale “Vinicio Caliò” riammodernato e rivitalizzato, avvenuta questo pomeriggio nel quartiere Pontepiccolo con tanto di taglio di nastro dalle mani di Luca Caliò, fratello di Vinicio e benedizione di Padre Piero Puglisi.
Accanto al primo cittadino, il vicesindaco Giusi Iemma, l’assessore alle Politiche sociali Giuseppina Pino, il presidente dell’Arci Catanzaro e responsabile del Centro sociale, Rosario Bressi e il presidente di Arci Calabria Giuseppe Apostoliti.
Presenti anche il presidente del Consiglio comunale Gianmichele Bosco, l’assessore al Bilancio Mongiardo e i consiglieri Scarpino, Lostumbo, Buccolieri, Laudadio, Barberio e Palaia.
Momenti di spensieratezza e fragorose risate grazie all’ironia genuina di Piero Procopio, noto cabarettista dialettale catanzarese.
“La nostra volontà è di riaprire la città - afferma Fiorita – ma le cose avvengono con i loro tempi. La riapertura dei centri sociali che a giorni seguirà anche a Gagliano e a via Lombardi è possibile perché abbiamo incrociato associazioni che hanno partecipato al bando. Qui a Pontepiccolo sappiamo che è particolarmente importante perché è un quartiere popoloso e in larga parte abitato da anziani che hanno bisogno di un punto di ritrovo. Siamo contenti perché è intitolato ad un figlio di questo quartiere che non dobbiamo dimenticare”.
Dal canto suo, Bressi ribadisce che si tratta di “un giorno importante per la città. Il centro sociale è intitolato a Vinicio Caliò e gestito da un insieme di associazioni di cui l’Arci è capofila. Chiaro che a monte c’è stato un atto politico che è apprezzabile e noi di fatto abbiamo partecipato ad un avviso pubblico”.
Concetto ripreso dall’assessore Pino che sottolinea: Questi luoghi restituiscono bellezza al territorio. Soprattutto dopo il Covid che li ha chiusi è importante riaprire centri di aggregazione e socialità. È un processo di rinascita per la città. Accogliere il bello e aprire le menti. Vorrei che gli abitanti diventassero gli animatori di questo scrigno per la cultura e l’identità del quartiere”.
Infine, Apostoliti ricorda che l’Arci “fa da accompagnamento per i centri sociali che viviamo da una vita perché sappiamo cosa vuol dire salvaguardare il bene comune. Ringrazio Venturino Lazzaro che ha lanciato questa sfida. Quando si parla di rivitalizzare i centri sociali per noi la mission è questa. Al bando abbiamo partecipato 5/6 associazioni ma questo luogo dovrà essere il centro per tutte le associazioni. Non sarà il luogo dove si gioca solo a carte, tutte le fasce avranno i loro spazi. Partiamo con il piede giusto perché la programmazione è già abbondante di servizi che vogliamo dare al quartiere agli anziani e alle persone più sole e più disagiate”.
Alla fine della cerimonia è seguito un rinfresco e la torta di buon augurio.
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