Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere comunale Eugenio Riccio sul dopo Abramo.
La riportiamo integralmente.
"Porsi il problema del dopo Abramo è cosa tanto necessaria quanto urgente.Tanto più che è abbastanza evidente che esiste un vuoto di classe dirigente sia dal punto di vista politico sia dal punto di vista burocratico. Abramo dice di lasciare una città con i conti a posto e una programmazione finanziaria che ci consentirà di realizzare opere pubbliche ancora per molti anni . Sarà certamente vero, ma Abramo purtroppo non è supportato, nell’azione quotidiana che un’amministrazione deve pur tenere in considerazione da una classe dirigente che sia all’altezza di una città capoluogo. Ecco quindi che mancano le basi e cioè i servizi. Strade, acqua, scuole sicure e a norma, libri scolastici, mense scolastiche, cimiteri che possano essere davvero luoghi sacri, sistema depurativo con acque marine e spiagge pulite , verde pubblico curato, parchi pubblici fruibili e manutentati, quartieri sicuri, Porto, Università e collegamenti , ospitalità per gli studenti universitari, un potenziamento delle vocazioni dei quartieri e del centro storico, un’azione di marketing vera e capillare e che non sia lasciata alla programmazione fatta al momento per accontentare qualche appetito e che sul territorio non lascia nulla, né in termini materiali né in termini di crescita intellettuale. Tra l’Abramo e il dopo Abramo c’è (anzi non c’è) tutto questo. Mancanze che non sono state colmate, assenze che pesano. Il sindaco ha messo in moto forse molte Ferrari, ma si è dimenticato di far fare l’esame di guida a chi non ha la patente e non è in grado nemmeno di guidare uno scooter. La più grande e bella eredità che oggi il sindaco potrebbe lasciare al capoluogo di regione sarebbe proprio un patrimonio umano con elevate qualità politiche ed amministrative in grado di non mandare in malora ciò che lui oggi ha faticosamente costruito. Perché caro sindaco dice qualcuno 'senza le basi scordatevi l’altezza'".
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