Richiedono il permesso di soggiorno ma la Questura di Reggio ne ordina l'espulsione: accolto il ricorso per 2 braccianti indiani

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  18 luglio 2024 15:51

Avevano richiesto la conversione del permesso di soggiorno da lavoro stagionale a lavoro a tempo indeterminato subordinato due braccianti di origine indiana del reggino dipendenti di una Azienda Agricola del reggino da sempre attenta all’integrazione ed alla solidarietà e cooperazione sociale, ma la Questura di Reggio di Calabria aveva respinto la loro richiesta di stabilizzazione e ordinato loro di lasciare il Paese.

Il TAR Reggio di Calabria, con le sentenze n. 157 e 158, ha accolto in pieno il ricorso presentato dal legale dei lavoratori Avv. Giancarlo Pitaro sospendendo l’ordine di espatrio statuendo che “il Questore di Reggio Calabria ha dichiarato l’irricevibilità  dell’istanza limitandosi a trascrivere la disposizione normativa di cui all’art. 24 comma 10 D.lgs. n. 286 del 1998, senza tuttavia chiarire – per come ex post evidenziato soltanto dalla difesa erariale - le effettive ragioni ritenute, in concreto, ostative all’esame della richiesta avanzata dal ricorrente, avente ad oggetto la conversione e contestuale rinnovo del permesso di soggiorno da motivo “Lavoro Stagionale” a “Lavoro Subordinato” ordinando alla Questura di rideterminarsi in relazione alla illegittima motivazione dei provvedimenti impugnati, motivazione che deve essere sostanziale e non meramente formale in quanto in ordine al tema, allorquando si tratta di “irregolarità amministrative sanabili”  esse vanno sanate.

L’Avv. Pitaro esprime “ soddisfazione per l’apertura e la sensibilità dimostrata dai Giudici nei confronti di chi vuole rimanere nel nostro Paese in modo legittimo e con regolare contratto di lavoro”.

Toccherà ora alla Questura di Reggio di Calabria, anche alla luce del recente decreto flussi, rideterminarsi sulla vicenda.