Riciclaggio e usura, sequestro da 900 mila euro fra Vibo e Trieste

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Guardia di Finanza, foto di archivio
  18 marzo 2022 20:50

Beni per 900 mila euro sono stati sequestrati dai militari dei Comandi provinciali della Guardia di Finanza di Trieste e di Vibo Valentia, coordinati dalla Dda di Catanzaro, a tre soggetti indagati per riciclaggio, usura e ricettazione, aggravati dalla matrice mafiosa. Il sequestro preventivo è stato disposto dal gip di Catanzaro su richiesta della Dda del capoluogo calabrese a seguito di quanto emerso dagli esiti dell'operazione 'Adelphi' che aveva rivelato l'esistenza di una strutturata organizzazione criminale dedita al narcotraffico internazionale operante nell'intero territorio nazionale (Calabria, Puglia, Lazio, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto), i cui elementi apicali sono risultati co-finanziatori e/o destinatari di ingenti quantitativi di stupefacente del tipo cocaina, importati in territorio nazionale dal Sudamerica (Argentina, Brasile, Bolivia, Colombia, Ecuador).

In particolare, nell'ambito del procedimento penale era stata stralciata la posizione di alcuni soggetti vicini all'organizzazione i quali si sarebbero occupati di investire il denaro derivante dalla vendita della sostanza stupefacente tramite l'acquisizione del controllo di attività economiche e attraverso la pratica dell'usura. Le indagini del Gico di Trieste e Vibo Valentia hanno dimostrato che uno degli indagati, promotore finanziario operante a Milano, gestiva i proventi dei traffici illeciti, riciclandoli attraverso capillari versamenti sulle posizioni di conto corrente bancarie e postali intestate a imprenditori usurati, applicando nei confronti degli stessi un tasso d'interesse fino al 174%.

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Il denaro prestato alle vittime tornava, quindi, nella disponibilità dell'organizzazione, dopo l'esecuzione di molteplici sostituzioni e trasferimenti. Le acquisizioni investigative hanno permesso, inoltre, di rivelare le condotte poste in essere con il promotore finanziario da altri due indagati incaricati del trasporto del denaro contante e dell'occultamento di parte dei proventi illeciti.

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