La BFF Bank, uno dei più grandi factor in Italia, si rivolge al Tar contro l'avviso di circolarizzazione del debito verso i fornitori delle aziende del servizio sanitario regionale. Contestato sia nel merito e sia la competenza della Regione Calabria
07 dicembre 2022 10:06di GABRIELE RUBINO
La scadenza del 31 dicembre è prossima e di conseguenza per la sanità calabrese si avvicina l'appuntamento con una prima 'sommaria' ricostruzione del leggendario debito. Ma era impossibile che tutto sarebbe filato liscio senza colpo ferire, infatti la BFF Bank Spa, una delle grandi società di factoring e che ha come core business proprio i crediti verso la Pubblica Amministrazione e la Sanità, ha deciso di impugnare davanti al Tar l'avviso di circolarizzazione della Regione Calabria.
Si tratta del primo avviso, quello pubblicato a ottobre con scadenza al 10 novembre (termine che poi è stato prorogato altre due volte, appunto fino al 31 dicembre). Il ricorso contesta essenzialmente due punti: la portata della circolarizzazione, che sarebbe stata eccessivamente estesa rispetto alla norma inserita con il Decreto Fiscale, e la competenza della Regione a farla, toccando piuttosto agli altri enti del servizio sanitario.
Sulla prima questione, i legali del factor (Giorgio Lezzi, Federica Fischetti e Paolo Banalume) sostengono che "l'avviso è palesemente illegittimo". "Con esso, infatti, la Regione Calabria ha avviato il processo di circolarizzazione obbligatoria delle posizioni debitorie verso i fornitori delle Aziende del Servizio Sanitario regionale - sottolineano - non soltanto con riferimento a quelle relative alla fatture o ad altri titoli di credito emessi fino alla data del 31 dicembre e non ancora pagate alla data del 31 luglio 2022, ma in 'aggiunta' in relazione alle ulteriori fatture/partite creditorie successive alla data del 31.12.2020 e ancora aperte (non pagate e/o non transatte) al 31.07.2022". Ci sarebbe quindi "una illegittima estensione del dettato normativo". Per completezza, la Regione ha poi pubblicato una Faq con cui si esclude che per i crediti 'successivi' possa applicarsi la norma (il fatto che il credito non è più dovuto se non dichiarato entro la fine dell'anno), ma secondo il factor comunque l'avviso non è stato formalmente rettificato.
In via subordinata viene sollevata la questione dell'incompetenza della Regione. In effetti, la norma fa riferimento agli enti del servizio sanitario (Asp e aziende ospedaliere) poiché titolari dei rapporti giuridici con i fornitori. I legali sottolineano come la Regione, nell'avviso, "ha genericamente dato conto - senza che vi sia traccia di attività procedimentale in tal senso - del fatto che l'attività centralizzata di ricognizione è stata preventivamente concertata e condivisa nelle modalità operative e nei contenuti dalle aziende del SSR". Per il factor invece c'è: "l'incompetenza dell'Amministrazione regionale allo svolgimento di tale procedura".
BFF Bank in un passaggio fa notare, la "rilevante entità delle somme interessate dalla questione". Insomma, siamo fra i più 'grossi' creditori della sanità calabrese ed ha ufficialmente azionato la guerra giudiziaria.
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