Ridimensionamento scolastico, Carla Rotundo, Rosanna Neri e Doriana Righini: "Catanzaro fortemente penalizzata"

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Foto d'archivio
  17 dicembre 2023 04:56

Il ridimensionamento scolastico e i suoi effetti-  in ambienti politici della sinistra catanzarese ritenuti fortemente penalizzanti per la nostra Regione- tengono banco.

Carla Rotundo, Rossana Neri, Doriana Righini in una riflessione congiunta sostengono che gli effetti della prima Legge di Bilancio del Governo Meloni, in applicazione delle regole stabilite dal PNRR per il dimensionamento scolastico, stanno già segnando in maniera impietosa il nostro territorio, con la connivenza di un’Amministrazione regionale che ne avalla le intenzioni, senza volerne minimamente limitare i danni. Questo il testo:

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Il 15 dicembre la Regione Calabria, con la Delibera di Giunta con la quale approva il Piano di dimensionamento scolastico, ha certificato il fallimento dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro in tema di dimensionamento, senza però riuscire a risolverne danni sostanziali, ma introducendo ulteriori squilibri nell’intento di correggerne altri.

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La Regione ha infatti ribadito i 7 accorpamenti previsti nella città di Catanzaro sulla quale continuano a gravare la metà delle esigenze dell’intera provincia e, per evitare lo scempio della mostruosa fusione tra Liceo Galluppi, Convitto Galluppi, e Liceo De Nobili, sceglie di prevedere l’accorpamento del Liceo Siciliani con il Liceo De Nobili, senza quindi operare quella scelta territoriale equilibrata della quale il nostro territorio avrebbe avuto necessità.

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La scelta di tagliare varie Istituzioni scolastiche di ordine superiore nella sola città di Catanzaro, servirà solamente a determinare un impoverimento culturale che diventerà presto strutturale, se non si porrà rimedio.

Infatti, oltre a perdite di organico ed all’aumento delle complessità organizzative, la creazione di Poli liceali attraverso l’aggregazione di Istituzioni scolastiche prestigiose che oggi non erogano “indirizzi di studio omogenei e coerenti fra loro”, rischia fortemente di minare la formazione dei numerosi studenti che da tutto il territorio della provincia ogni giorno si recano a Catanzaro per studiare.

E’, difatti, illusorio pensare che indebolire i licei della città capoluogo non abbia ripercussioni  su tutte le persone giovani che vivono nella sua provincia.

Più che un piano di dimensionamento scolastico, quello firmato dalla Regione è un vero e proprio attacco alla scuola del nostro capoluogo. Come se non fossero sufficienti l’assenza di infrastrutture adeguate che permettano lo svolgimento di quelle che altrove sono considerate normali attività scolastiche, ad esempio palestre e laboratori o l’assenza di tecnologie adeguate per le materie STEM. La Regione continua sulla strada delle forzature indicibili a tutela di interessi politici di chi non bada all’armonizzazione della distribuzione delle istituzioni scolastiche, ma esclusivamente a mantenere il proprio orticello di consensi elettorali.

Quella in atto è, a tutti gli effetti,  “autonomia scolastica differenziata”, e non farà altro che amplificare un divario tra Nord e Sud che già esiste e grava pesantemente sulla vita e sul futuro di bambini e ragazzi che abitano (ancora) in Calabria. Ma se non possiamo aspettarci altro da un governo regionale che approva le gabbie salariali, riteniamo invece doveroso che le forze politiche di sinistra e il nostro Partito in particolare, assumano una posizione chiara e differente.

Ci rivolgiamo dunque all’Amministrazione comunale di Catanzaro chiedendo che prosegua in sede giudiziaria, dopo la più recente Delibera regionale, un’azione a tutela delle Scuole e del diritto allo studio delle persone giovani della città e ci rivolgiamo al PD regionale perché, una volta per tutte, si esprima contro questa ulteriore dimostrazione di incapacità del governo Occhiuto  di tutelare gli interessi e i diritti primari dei calabresi.”

 

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