La richiesta del consigliere regionale dopo l’incendio che ha interessato la discarica pubblica di Vetrano, tra i territori di San Giovanni in Fiore e Caccuri
27 settembre 2020 11:12“Una discarica pubblica ben gestita che va a fuoco? Sembra la storiella che gli incendi boschivi sono causati dall'autocombustione”.
È il commento del consigliere regionale Francesco Pitaro (G.misto) dopo l’incendio che ha interessato, “ingenerando allarme e preoccupazione nelle popolazioni per i rischi alla salute e all’ambiente”, la discarica pubblica di Vetrano, tra i territori di San Giovanni in Fiore e Caccuri.
Sulla specifica vicenda, il consigliere regionale ha predisposto un’interrogazione alla Presidente della Regione on. Jole Santelli. Pitaro nell’interrogazione sottolinea “che la discarica di località Vetrano è posta in una Zona di protezione speciale (ZPS IT9320302 Marchesato e Fiume Neto) e, pertanto, in un sito sottoposto a vincoli ambientali che derivano da una direttiva europea sulla tutela della biodiversità e l’avifauna, e che recentemente è stata oggetto di una polemica tra la Regione, che ne ha decretata la riapertura per il conferimento di circa 40mila tonnellate di rifiuti per superare l’ennesima emergenza regionale, nonostante i gestori della stessa ne abbiano pubblicamente dichiarato l’inadeguatezza”.
Inoltre, rilancia le richieste di Legambiente Calabria “che da anni, inascoltata, chiede la chiusura immediata della discarica, poiché i continui sovralzi e i successivi nuovi abbancamenti dei rifiuti effettuati del fallito Consorzio Valle Crati, autorizzati dalla Regione con l’assenso dei sindaci di San Giovanni in Fiore e dei rappresentanti dell’ATO1 di Cosenza, hanno reso la struttura dei versanti insicura e instabile”
Infine, augurandosi “indagini approfondite sulle cause dell’incendio e una rigorosa inchiesta per accertare le modalità di gestione di un bene pubblico”, il consigliere regionale chiede alla presidente Santelli di sapere: a) Se la discarica era nelle condizioni di sicurezza e di vigilanza prescritte; b) Se i rifiuti stoccati erano abbancati secondo le capacità e i codici Ateco previsti per la discarica; c) Se non ritiene, alla luce anche del rogo che ha distrutto l’impianto di trattamento dei rifiuti di Siderno e di altri incendi nelle strutture per la raccolta dei rifiuti del Lametino, che sia giunto il tempo, vista anche la determinazione a fronteggiare la problematica che si evince dalle dichiarazioni dell’Assessore al ramo, di istituire una Commissione regionale di indagine sul ciclo dei rifiuti e le ecomafie”.
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