Questo del dott. Saverio Palermo non è lo sfogo di un medico già primario di Medicina Nucleare del “Pugliese” e tenace sostenitore della necessità, anzi dell’urgenza, di sanare il problema relativo alla dotazione di una seconda PET, strumento indispensabile per far fronte alla diagnostica di patologie oncologiche. La Pet non è un “biscottino palliativo”, ma un sistema di indagine tomografica necessario. Il dott. Saverio Palermo da competente della materia torna sull’argomento con dovizia di elementi “storici” clinici e tecnici che hanno alimentato le sue battaglie. Oggi Saverio Palermo torna sull’argomento, sperando, nell’interesse della comunità calabrese, che ora vi siano alla guida della nostra sanità persone per bene, non refrattarie a migliorare gli standard primari per una sistema salute da mondo civile. Come deve essere considerato il Pianeta Calabria. Proponiamo la riflessione del dott. Saverio Palermo animati da uno spirito collaborativo come è nella mission de La Nuova Calabria (enzo cosentino)
Ho sempre pensato, e credo a ragione, che tra le principali qualità di un manager vi sia quella di prevedere, immaginare, programmare. Il concetto valido in qualsiasi campo di attività, diventa fondamentale nella gestione della Salute, da sempre e da tutti definita uno, se non il primo, tra i diritti del cittadino. In una situazione, poi, di profonda emergenza economica, la programmazione che tenga conto delle reali necessità, della distribuzione delle azioni sul territorio, della futuribile evoluzione delle patologie, diventa indispensabile per la ottimale gestione delle risorse in una logica di priorità assistenziale. Voglio parlare di un campo e metodica a me familiare, la Medicina Nucleare e la PET/Tc in particolare, oggetto di battaglie decennali mirate a far raggiungere, in Calabria, se non livelli di eccellenza, almeno quelli equiparati agli standard medi di qualità nazionali.
Tali indagini, di principale interesse ed applicazione oncologica, sono state da sempre fanalino di coda tra gli interessi dei Direttori Generali , Commissari che si sono succeduti negli anni; per motivi ancora a me inspiegabili, giustificati solo da ignoranza specifica dei problemi tecnici e metodologici e, soprattutto, dalla scarsa previsione di quelle che avrebbero potuto essere ,ed oggi sono, emergenze sanitarie. I dati, tradotti dai numeri, oggi che anche la PET/Tc dal 2009 operativa presso l’Ospedale Pugliese Ciaccio è stata sospesa , sono che resistono sul territorio tre soli Centri dotati di simile apparecchiatura, per una copertura assistenziale pari a circa 900.000 pz/Centro, a fronte di una media nazionale che si attesta su 400.00 pz/ Centro. La ricaduta finale di tale evidente discrepanza è lo slittamento oltre misura dei tempi di attesa, una emigrazione sanitaria incontrollabile e dai costi elevatissimi per la Regione Calabria, che già nel 2012 era di 2,5 milioni di euro/anno, una pressione sui Centri disponibili che mette a rischio i livelli medi di assistenza.
A Catanzaro oggi si parla ancora ed ancora di integrazione tra Ospedale e Policlinico, assolutamente da sempre condivisa, se gestita secondo criteri di razionalità ed equivalenza, ma, per lo specifico settore, per il quale si immagina come sufficiente un solo Tomografo PET, una inconfutabile sottovalutazione delle necessità assistenziali. Né può essere giustificata la paventata esiguità delle risorse: già più volte, con analisi critica certificata, era stato evidenziato che, quanto speso in un solo anno a copertura delle spese per la migrazione verso altre Regioni, avrebbe potuto permettere l’acquisto ed installazione della necessaria apparecchiatura, con una prospettica ricaduta positiva anche economica generata da una probabile inversione dei flussi dei pazienti da Regioni limitrofe.
Perché ancora ritenere che la Calabria debba essere sempre penalizzata rispetto agli altri territori nazionali, resta per me ancora oggi un mistero incomprensibile, espressione di una evidente inadeguatezza del Sistema, di una incapacità gestionale, di quanti chiamati a governarlo e, alla fine, di una probabile anteposizione di interessi di parte alle necessità ed attese dei cittadini.
Saverio Palermo
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