di FELICE CARISTO
Dopo il Referendum Costituzionale che ha ridotto il numero dei Parlamentari, la lunga transizione istituzionale italiana si avvia senza grandi preoccupazioni della classe politica, verso una rimodulazione di alcuni punti cardine della nostra Democrazia Costituzionale.
Intervenendo sulla legge elettorale, e sulla riduzione a 18 anni dell’esercizio dell’elettorato attivo del Senato della Repubblica, ( ulteriore modifica Costituzionale da approvare), per una sola Forza Politica sarà più semplice, vista la riduzione del numero dei Parlamentari, raggiungere una maggioranza parlamentare sia alla Camera dei Deputati, che al Senato della Repubblica, da parte di una Forza politica guidata da un Capo Politico come viene indicato nella Gazzetta Ufficiale.
Questo meccanismo per quanto non cambia le Prerogative formali del Capo dello Stato, nel meccanismo di Nomina del Presidente del Consiglio Incaricato, porta sostanzialmente la Massima Carica dello Stato a dover nominare il Capo Politico della Forza Politica che ha ottenuto la maggioranza parlamentare, in tutte e due le Camere, di fatto con la riduzione del numero dei Parlamentari viene ridotta anche la prerogativa del Capo dello Stato di sciogliere le Camere in caso di crisi di Governo,dopo che vengano fatti tutti i tentativi, in modo da poter trovare una maggioranza parlamentare, che confluisca la fiducia sulle linee programmatiche di Mandato illustrate da un Presidente del Consiglio incaricato, questo perché l’eventuale dimissione del Capo Politico – Presidente del Consiglio espressione di una Maggioranza parlamentare appartenente ad una singola forza politica, non consente facilmente venuta meno quella fiugura di trovare un sostituto ad un Capo Politico,espressione di una maggioranza parlamentare espressione di un unico partito, pena eventualmente il rischio di una mancanza di Ricandidatura dei Parlamentari da parte delle Segreterie di Partito.
Di fatto con la modifica dei Regolamenti Parlamentari e la riduzione dell’elettorato attivo del Senato della Repubblica, in seguito alla riduzione del numero dei parlamentari, cambia la forma di Governo, i contrappesi rappresentati dal Parlamento da una parte e dal Capo dello Stato dall’altra. Verranno svuotati, spostando l’asse del Meccanismo Istituzionale verso la Centralità dell’Esecutivo espressione di un Capo Politico che, in quanto Capo di una Maggioranza Parlamentare espressione di un'unica forza politica diventa il Dominus della Politica Nazionale.
Questa preoccupazione reale, dovrebbe interrogare le Menti più avvedute di ogni schieramento politico, perché in gioco c’è una modifica tacita della forma di Governo per come è stata Concepita fino ad ora.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736