Riflessione di Gianpiero Taverniti: “Scelte, solo per la nostra Italia...”

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images Riflessione di Gianpiero Taverniti: “Scelte, solo per la nostra Italia...”

  07 agosto 2022 19:24

di GIANPIERO TAVERNITI

Ogni regione ha le sue ricchezze, le proprie peculiarità, le sue infrastrutture, ma possiamo palesemente constatare che non vi è una ricchezza comune, una sinergia e un collegamento che possano portare acqua pulita al mulino Italia. Terra di poeti, scrittori, navigatori , scienziati, cantanti e musicisti di sicuro è rimasta, ma non è più una terra di patrioti, di gente che difende la propria identità, le proprie tradizioni , i propri confini e la propria dignità, da" inibitori" bonus improduttivi, da politiche palliative e non risolutive ,in diversi ambiti, esempio turismo, agricoltura, transizione ecologica e dulcis in fundo , di  infrastrutture che possano collegare e meglio alcune zone nevralgiche del nostro paese, alla cara "mamma" Europa che tanti vorremmo , ma  che in tanti vediamo come madrigna castigatrice delle nostre peculiarità identitarie e del nostro tesoro "made in Italy" da sempre scomodo a tutti i vettori di mercato perchè considerato e acclamato distintivo di qualità , creatività in tutto il vecchio continente e non solo.



Non serve lamentarsi, ma serve la giusta consapevolezza di essere certi dei nostri punti di forza che potrebbero muovere in maniera importante , Pil, occupazione verso i nostri giovani che abbandonano sempre in massa la nazione impoverendoci , relegandoci una nazione con più anziani e con sempre meno forze giovani preparate e dinamiche che la possano risollevare , dando vita ed economia attiva, con il lavoro la creatività e non con gli indegni sussidi che di sicuro sono ossigeno per gente indigente , ma che di fatto sono azione inibitoria , frenante verso lo spirito imprenditoriale italico che sempre più discende a indicatori gravi e che ci dovranno far pensare per il futuro che verrà, che non sarà dei migliori, visto che non siamo indipendenti a livello energetico e questa dipendenza da altri ,è stata sempre rafforzata dal solito e classico NO ambientalista che ha stoppato sempre le possibili occasioni di approvvigionamento energetico , in nome di non inquinare.

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Scusate, ma gli altri paese europei perchè hanno compiuto scelte responsabili per la loro nazione , sfruttando al massimo delle loro possibilità fonti energetiche indigene e talvolta optando per scelte dirette al nucleare, preservando intelligentemente il loro ambiente e noi invece sfruttando la debolezza emotiva del tempo, abbiamo avviato un referendum contro il nucleare appena dopo eventi rilevanti di fuoriuscita in centrali obsolete e poco controllate, deviando e pilotando faziosamente un referendum popolare? Come quando si unì la nostra Italia a livello geografico, la storia si ripete e possiamo ripetere un qualche cosa che abbiamo studiato e che risuonerà ancora, ossia che “Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani” con questa frase, associata in genere, a Massimo D’Azeglio, volle significare che per quanto l’Italia geograficamente e politicamente unita dal 1861, in essa, allora come oggi, sembrano voler continuare a regnare le differenze fra le regioni, non solo linguistiche come un tempo , ma ancor più gravi, di carattere culturale e la stessa popolazione continua ad essere sostanzialmente un coacervo di popoli diversi, di intenti diversi e non solo per l’attaccamento scarso verso la loro nazione e il proprio futuro, ma sembrerebbe essere "drogata passivamente" da contentini improduttivi che di sicuro forniranno l'uovo giornaliero e altrettanto scontato non forniranno le possibilità di avere un produttivo pollaio che possa essere fonte di positività e di rinascita.

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Ora o mai più, bisognerà scegliere chi votare , scegliere gli uomini e le donne che dovranno compiere un duro lavoro, il lavoro di cambiare registro e migliorarsi, ne andrà della dignità di tutti, occorrerà votare , scegliere e per una volta abbattere quella vergognosa legge elettorale , cercando di produrre una vera e forte maggioranza di governo, dove lo schieramento e la coalizione vincente , possano avere i numeri ben saldi in parlamento per compiere le scelte, giusto le scelte , quelle che ogni politico dovrebbe compiere per l'intera comunità e non per accomodarsi o se vogliamo dirla volgarmente, per portarsi la propria barca in porti  a sicuri(economicamente parlando).

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Da cittadini , dovremo esercitare quel diritto nobile del voto, quel democratico diritto che costò sangue in passato ai nostri avi e che per tutti noi, dovrebbe essere preziosa azione da lucidare sempre, con responsabilità, di saper scegliere al pari di quelle persone che dal 26 settembre p.v. andranno a rappresentarci e che dovranno ribattere alla responsabilità delle loro scelte che saranno determinanti verso il nostro dignitoso presente, ma di sicuro verso il nostro ambizioso futuro che ognuno di loro dovrà cercare, dicendo SI o NO per il bene del popolo rappresentato e non solo per essere in linea con indirizzi di partito che a volte cozzano con le urgenze e le realtà critiche che la gente comune vive che sembra essere invisibile, in quella apertura di forbice fra poveri e ricchi che quotidianamente , si distanza sempre più.

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