Carlo Guccione è stato assolto da ogni accusa nel processo Rimborsopoli. Tutti i reati contestati sono caduti. La giustizia ha finalmente fatto il suo corso. Ma chi cancella l’amarezza profonda di un calvario durato quindici lunghi anni?
Una vicenda che, dalla sera alla mattina, lo costrinse a lasciare il ruolo di Assessore regionale al Lavoro, alle Attività produttive e al Welfare, incarico che stava svolgendo con competenza, energia e passione.
"Ricordo come fosse ieri la conferenza stampa all’Hotel Link di Cosenza, in una tarda mattinata d’estate, afosa e tesa. La sala gremita: amministratori, cittadini, amici, militanti, tutti increduli. Nessuno riusciva a comprendere quella decisione che Carlo subì con dignità, ma che segnò profondamente la vita politica della Calabria.
Guccione era stato chiamato a quel ruolo da primo degli eletti in Calabria, con oltre 15.000 preferenze, nelle elezioni che portarono Mario Oliverio alla guida della Regione. La sua estromissione fu uno strappo profondo, che ha cambiato — in peggio — la storia del centrosinistra calabrese.
Da lì in poi, una serie di errori, di vuoti, di mancanze. E forse anche da lì nascono le sconfitte elettorali che hanno consegnato la Regione alla destra.
Eppure, in tutti questi anni, Carlo Guccione non ha mai smesso di esserci. Ha continuato a credere nella buona politica, rispondendo con responsabilità quando il partito l’ha chiamato. Come nel 2016, quando si candidò a sindaco di Cosenza, o più recentemente, accettando di candidarsi alla Camera nel listino regionale.
Chi gli è stato vicino in questi anni — amici, compagni, militanti — ed io tra questi, sa quanta sofferenza abbia dovuto sopportare. La tensione, il dolore, la rabbia per un’accusa ingiusta. E tuttavia Carlo non ha mai perso la rotta: ha continuato a credere nei valori che ci uniscono, nei nostri ideali, spronandoci ad andare avanti.
Oggi, finalmente, la verità è emersa con chiarezza: Carlo Guccione era innocente.
Ma viene spontaneo chiedersi: chi ripaga Carlo per tutto ciò che ha subito? Per il tempo rubato, per il danno umano, politico, istituzionale?
Voglio augurarmi che da questa pagina, così amara quanto liberatoria, nasca un tempo nuovo. Un tempo in cui la politica, prima di tutto, sappia riconoscere l’errore e ridare il giusto valore a chi, come Carlo, ha pagato un prezzo altissimo per un’ingiustizia che oggi, finalmente, è stata spazzata via".
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