Rinascita Scott. Cade l'accusa di partecipazione mafiosa per l'ex sindaco di Nicotera ma Rizzo resta in carcere

di EDOARDO CORASANITI

Resta in carcere l'ex sindaco di Nicotera, Salvatore Rizzo. Ma con una novità: il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha riqualificato il capo d'imputazione nei suoi confronti: non più partecipazione all'associazione mafiosa ma concorso esterno in associazione mafiosa (110 cp e 416 bis). E' un altro risvolto dell'operazione anti 'ndrangheta "Rinascita Scott" , che il 19 dicembre ha portato all'arresto di 334 persone e all'iscrizione nel registro degli indagati di 416. Finora, sono 117 le misure cautelari modificate: 29 dal Giudice delle indagini preliminari e 88 dal Tribunale della libertà di Catanzaro (LEGGI QUI).

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio ed altri numerosi reati aggravati dalle modalità mafiose. L'indagine è coordinata dalla Dda di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri. 

Difeso dall'avvocato Guido Contestabile e Giuseppe Spinelli, Rizzo (a cui non vengono contestati reati fine, i delitti per cui è finalizzata l'associazione per delinquere) è ritenuto "vicino a Mancuso Pantaleone alias "Scarpuni". 

Nell'ordinanza di custodia cautelare si legge che "in particolare assicurando la penetrazione dell'organizzazione nell'acquisizione e gestione di attività imprenditoriali, soprattutto nel campo ricettivo (come nel caso del Villaggio Valtur di Nicotera), nonché aiutando il capo Luigi Mancuso a nascondersi e muoversi sul territorio, nel periodo in cui, lo stesso, si sottraeva all'applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale". 

Dall'ordinanza, dunque,  Rizzo è indicato come un associato. Le discussioni degli avvocati Contestabile e Spinelli, però, hanno smontato questa accusa: l'ex sindaco di Nicotera, secondo il Tdl, è un concorrente esterno.  E non un mafioso. 

CLICCA QUI