Rinascita Scott, il 16 luglio Gianluca Callipo davanti alla Cassazione. I legali: “Sempre seguiti iter burocratici”

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Gianluca Callipo
  26 maggio 2020 17:15

di EDOARDO CORASANITI

E' il 16 luglio la data cerchiata in rosso per Gianluca Callipo, ormai ex sindaco di Pizzo (Vibo Valentia) e indagato e arrestato nell'ambito dell'operazione "Rinascita Scott" che a dicembre scorso ha portato all'esecuzione di 334 misure cautelari e 416 iscrizioni nel registro degli indagati. 

Difeso dagli avvocati Armando Veneto, Clara Veneto, Francesco Gambardella, Roberto Franco, Vincenzo Trungadi, Callipo verrà giudicato dalla Corte di Cassazione cautelare, sesta sezione, per il ricorso dei suoi legali dopo l'esito sfavorevole del Tribunale della Libertà che lo scorso 18 gennaio ha confermato la misura cautelare della misura restrittiva più grave e già decisa dal giudice dell'indagine preliminare. 

L'ex primo cittadino di Pizzo è accusato di concorso esterno e abuso d'ufficio aggravato dall'art 416 bis, comma 1, del codice penale ( per aver agito per avvantaggiare l'associazione). Due sono le colonne portanti dell'accusa presentata dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri: la questione sulla prosecuzione dell’attività imprenditoriale del ristorante “Mocambo” e dei box commerciali di piazza mercato, denominata della "Piazzetta".

Gli avvocati tirano dritto e puntano direttamente all'intero quadro indiziario, cercando di smontarlo e farlo valutare nuovamente dai giudici romani in base ad una produzione documentale che, a detta della difesa, è stata valutata dal Tribunale della Libertà al momento del Riesame e dal Gip ma non presa in considerazione nella decisione.

Documenti e produzione probatoria che attesterebbero come omissioni e contestazioni non esistono, perché ogni passaggio burocratico è dimostrato secondo le disposizioni di legge. Anzi, esisterebbe proprio un lungo carteggio lungo almeno due anni che ribalterebbe completamente il teorema accusatorio. 

Elementi che dunque dovranno essere valutati e studiati dalla Corte di Cassazione. 

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