Rinascita Scott. Il pentito Michienzi e l'escalation criminale degli Anello di Filadelfia: "A cena con i "cristianuni" Mantella e Scrugli"

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images Rinascita Scott. Il pentito Michienzi e l'escalation criminale degli Anello di Filadelfia: "A cena con i "cristianuni" Mantella e Scrugli"
L'aula bunker di Lamezia Terme
  16 febbraio 2021 17:41

Francesco Michienzi, della cosca “Anello Fruci”, collaboratore di giustizia dal 2006: è lui l’unico collaboratore di giustizia sentito oggi al processo “Rinascita Scott”, in corso all’aula bunker contro le cosche del Vibonese. Michienzi, 40 anni, racconta del suo passato con la criminalità, fino a quando “ho iniziato a collaborare perché ho capito che nella cosca erano più importanti gli interessi che l’amicizia”.  Si inizia andando a ritroso con la memoria e la propria biografia: “Ho iniziato con i furti delle macchine. Poi ci è stato detto che per fare questi reati dovevamo chiedere il permesso. Poi intimidazioni, traffico di droga, omicidi, armi”.  E poi le estorsioni, come al metanodotto, dove i soldi sarebbero andati a finire nelle tasche anche a Pasquale Bonavota perché “era detenuto”.

Dinamiche e rapporti di forza, come quello con tra i Bonavota e gli Anello. Nemici giurati, i Cracolici “perché godevano di una considerazione criminale che ai Bonavota non andava bene: sia per una questione di prestigio che per motivi economici”.

Durante l’esame vengono affrontati gli incontri nella “casa dei leoni” con Francesco Scrugli e Andrea Mantella, presentati come due “cristianuni” della criminalità organizzata, i quali appoggiarono i Bonavota per contrastare i Mancuso a Vibo Valentia. Anche qui si parla del piano per scacciare i Cracolici.

Anche i territori vengono posti al centro dell’esame: Tropea infatti è descritta come una terra in cui non c’era un dominio assoluto di una cosca. Neutrale.

Si parla anche dei fratelli Stillitani (indagati e cautelati nell’ambito dell’indagine “Imponimento”) per la costruzione del Garden Resort, viene detto di fare riferimento agli Anello e non ai Mancuso. Pena: “Una fucilata arriva prima da Filadelfia che da Limbadi”.

Gli avvocati Vincenzo Gennaro e Sergio Rotundo hanno fatto presente che l’esame rivolto a Francesco Michienzi verte su un fatto già passato in giudicato e per cui alcune persone (nemmeno imputate in questo procedimento) sono stati assolti.

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Controesame a Michienzi degli avvocati Rotundo, Barillaro, Miceli, Lione, Gennaro, Puteri

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All’udienza tre imputati in carcere (Navarra, Rizzo, Mancuso) non hanno partecipato per aderire ad una protesta pacifica.

Inoltre, l'avvocato Tiziana Barillaro ha eccepito la nullità del decreto di latitanza riferito a Pasquale Bonavota: il collegio ha evidenziato la nullità della nomina. Il legale, sentita a margine, ha detto che, secondo lei, "il processo a carico di Bonavota è nullo". 

Questa mattina il processo è iniziato in ritardo. I tre giudici del Collegio hanno effettuato un tampone rapido perché un membro della cancelleria è entrato in contatto con un positivo a Covid. Il test è risultato negativo.

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