Rinascita Scott, il Tribunale del Riesame rimette in libertà 9 indagati (I NOMI)

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Il Tribunale di Catanzaro
  24 agosto 2020 15:10

di EDOARDO CORASANITI

Sono nove le misure cautelari modificate nel corso di questi giorni dal Tribunale del Riesame nell’ambito dell’operazione “Rinascita Scott”, la maxi operazione di ‘ndrangheta nata a dicembre e che l’11 settembre toccherà lo step dell’udienza preliminare. Da inizio dell’indagine sono circa 200 le misure cautelari modificate, sostituite o annullate: 52 dal Giudice delle indagini preliminari (dopo interrogatorio di garanzia o istanza ex 299 cpp); 131 dal Tribunale della libertà di Catanzaro (123 Riesame, 8 appello cautelare), 16 annullamenti senza rinvio della Corte Cassazione (tra quinta e sesta sezione), 19 annullamenti con rinvio.

Il Tdl di Catanzaro, in sede di rinvio dalla Corte di cassazione, ha annullato l’ordinanza emessa nei confronti di Antonio Giuseppe Salamò, difeso dagli avvocati Francesco Sabatino e Diego Brancia, gestore di un’attività di ristorazione a Tropea. E’ ritenuto prestanome del boss Giuseppe Antonio Accorinti di Zungri, ora è stato rimesso in libertà.

Torna libero Francesco Isolabella anche 71 anni, imprenditore, di Francavilla Angitola, accusato di trasferimento fraudolento di valori, aggravato dalle finalità mafiose, e abuso d’ufficio. Il mese scorso la Suprema Corte aveva annullato con rinvio l’ordinanza cautelare disponendo un nuovo giudizio al Tribunale del Riesame di Catanzaro. Arrestato a dicembre, a gennaio scorso è finito ai domiciliari. Ora riacquista la libertà.

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Il Tribunale del Riesame, dopo la decisione della Cassazione, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Giovanni Franzè, 57 anni di Stefanaconi, difeso dall’avvocato Giuseppe Bagnato.  E’ accusato di usura aggravata dalle modalità mafiose.

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Il Tribunale del Riesame ha annullato anche l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Pasquale Tavella, 34 anni, di Paradisoni di Briatico, accusato di concorso esterno nell’associazione mafiosa del clan Mancuso di Limbadi. Nei mesi scorsi dal carcere era passato ai domiciliari fuori regione ed ora ritorna in totale libertà in accoglimento di un ricorso degli avvocati Giuseppe Bagnato e Francesco Sabatino.

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Annullata anche l’ordinanza emessa nei confronti di Nicolino Pantaleone Mazzeo, 50 anni, di Mesiano di Filandari, difeso dagli avvocati Francesco Sabatino e Daniela Garisto.  
In precedenza, la Cassazione aveva annullato con rinvio il reato di associazione mafiosa (clan Accorinti di Zungri), mentre per il reato di furto l’ordinanza era stata annullata senza rinvio. Mazzeo ha così lasciato il carcere ed è tornato in libertà.

Lascia gli arresti domiciliari e ritorna in libertà Cristian Surace, 27 anni, di Pannaconi, accusato del reato di intestazione fittizia di beni, aggravata dalle finalità mafiose. Il Tdl ha accolto il ricorso dell’avvocato Giuseppe Grande.

Libertà anche per Vincenzo Lo Gatto arrestato con l’accusa di essere un affiliato alla cosca “Lo Bianco-Barba” di Vibo Valentia. Dopo un annullamento con rinvio ad opera della Cassazione, Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha accolto le argomentazioni difensive dell’avvocato Giovanni Marafioti e dell’avvocato Giovanna Lo Gatto annullando l’ordinanza nei confronti del 39enne di Vibo Valentia che ha così lasciato il carcere. 

Il Tdl, dopo il giudizio di rinvio della Cassazione, ha revoca la misura dell’obbligo di dimora per Francesco Vardè, difeso dall’avvocato Diego Brancia, ed accoglie il riesame adeguandosi a quanto stabilito in sede di rinvio dalla VI sezione Penale. Allo stesso tempo, i giudici hanno rigettato il riesame del pm che aveva appellato la revoca della custodia in carcere nei riguardi di Vardè, accusato di estorsione aggravata dal metodo ed agevolazione mafiosa. Vardè è stato arrestato a dicembre 2019, poi è passato ai domiciliari, all’obbligo di dimora e ora ritorna in libertà. 

Lascia i domiciliari Antonio Lopez Y Royo, 46 anni, di Vibo Valentia, difeso dall’avvocato Giovanni Vecchio.

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