Rinascita Scott. Il Tribunale della Libertà manda ai domiciliari Rocco Delfino, vicino al clan Piromalli-Molè. Sono oltre 170 le misure cautelari modificate

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images Rinascita Scott. Il Tribunale della Libertà manda ai domiciliari Rocco Delfino, vicino al clan Piromalli-Molè. Sono oltre 170 le misure cautelari modificate
Il Tribunale di Catanzaro
  08 maggio 2020 18:22

di EDOARDO CORASANITI

Esce dal carcere e passa ai domiciliari Rocco Delfino, 58 anni, detto "U Rizzo", indagato nell'ambito dell'operazione anti 'ndrangheta "Rinascita Scott", che lo scorso 19 dicembre ha portato all'arresto di 334 persone 

A deciderlo è il Tribunale della Libertà di Catanzaro dopo l'appello cautelare presentato dagli avvocati Guido Contestabile e Mirna Raschi, che ha rivalutato le esigenze cautelari dell'indagato. 

Delfino, originario di Gioia Tauro, è accusato di essere vicino ai clan Piromalli e Molè e di aver cercato di eludere le norme sulla prevenzione patrimoniale. Dunque, con lo scopo di sottrarsi ai provvedimenti ablativi, il 58enne avrebbe realizzato una serie di condotte finalizzate all'attribuzione fittizia delle quote della società Ecotrasporti srl (di Palmi), poi “M.C. Metalli srl”. La sintesi giuridica è tradotta con l'accusa di trasferimento fraudolenti di valori. 

Ma nell'ordinanza fiume firmata dal Giudice delle indagini preliminari Barbara Saccà e che ha colpito la cosca di 'ndragheta vicina ai Mancuso di Limbadi, Delfino ci finisce anche con l'accusa di rivelazione di segreti d’ufficio in concorso con l’avvocato Giulio Calabretta (inizialmente detenuto e poi rimesso in libertà, difeso dall'avvocato Attilio Matacera), l’avvocato Giancarlo Pittelli (detenuto a Nuoro, difeso dai legali Salvatore Staiano e Guido Contestabile), ed il tenente colonnello dei carabinieri Giorgio Naselli (in carcere dal 19 dicembre al 18 gennaio 2020 e poi ai domiciliari, difeso dal legale Giuseppe Fonte) per una vicenda collegata M.C. Metalli srl,

Sono oltre 170 le misure cautelari, sostituite, revocate o annullate dall'inizio dell'operazione "Rinascita Scott", definita dal procuratore Nicola Gratteri come la più importante dopo quella del maxi processo di Palermo. 

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