Il Tribunale di Vibo Valentia ha tolto il braccialetto elettronico all’avvocato Francesco Stilo, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e imputato nel maxiprocesso “Rinascita Scott” in corso nell’aula bunker di Lamezia Terme.
Le giudici Gilda Danila Romano (presidente), Claudia Caputo e Francesca Loffredo hanno accolto l’istanza della difesa di Stilo, rappresentata dagli avvocati Paola Stilo e Piero Chiodo, i quali hanno ottenuto la modifica della misura: rimangono gli arresti domiciliari, ma senza braccialetto elettronico.
La decisione si fonda sulle circostanze che durante la detenzione domiciliare il quadro cautelare nei confronti dell’imputato non è peggiorato, né sul piano delle esigenze né su quello degli indizi di colpevolezza. Senza dimenticare le condizioni di salute di Stilo, che hanno spinto in passato i magistrati a sostituire il carcere con gli arresti domiciliari.
Inoltre, aggiungono adesso i giudici, non possono prendersi in considerazioni le dichiarazioni che l'imputato ha reso all'Ufficio di Procura, senza però assumere la qualifica di collaboratore di giustizia.
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