Rinascita Scott. In aula spunta un verbale non sottoscritto e l'esame del pentito Servello è senza "contestazioni"

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images Rinascita Scott. In aula spunta un verbale non sottoscritto e l'esame del pentito Servello è senza "contestazioni"

  22 febbraio 2021 23:25

di EDOARDO CORASANITI

C’è un episodio che irrompe nell’esame di Angiolino Servello, 67 anni, collaboratore di giustizia, sentito durante “Rinascita Scott”. Gli avvocati della difesa (Sabatino, Brancia, Marchese, Calabrese, Murone, Cuteri, Scinica) chiedono al pubblico ministero Andrea Buzzelli di verificare il verbale integrale con il quale il pm sta procedendo a contestazione: è senza sottoscrizione dell’ufficiale di Polizia giudiziaria o del trascrittore. Un documento in file Word stampato. I legali chiedono che non venga utilizzato e così il Tribunale presieduto da Brigida Cavasino consente di procedere con l’esame ma senza procedere a contestazioni, lo strumento che consente alle parti di aiutare il teste a ricordare fatti ed episodi in base a quanto dichiarato in passato e verbalizzato in passato. Per le contestazioni si procederà in un'altra udienza: tempi che si accumulano e  questa volta non per le eccezioni delle difese ma per il rispetto della legge che prevede che i verbali siano sottoscritti. 

Servello racconta dei rapporti con il boss Saverio Razionale, i Fiarè e Giuseppe Antonio Accorinti, il boss di Zungri. Si passa ai traffici di droga, da pochi grammi fino a 30 chilogrammi trasportati a Roma.

Importante fetta dell’esame dedicata a Razionale e dell’omicidio di Roberto Soriano, scomparso nel 1996 per “mano di Giuseppe Accorinti e dello stesso Razionale”. Il resto del racconto però è materia della Corte d’Assise, come fatto notare dalle difese.

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Domani si torna in aula due pentiti: Antonio Schettini, Giuseppe Morano e il controesame di Paolo Iannò.


L’esame di Spatuzza: “Sinergia stragista unitaria tra calabresi e siciliani”. Sono le frasi contenute nell’esame e controesame durante il processo “Rinascita Scott” da Gaspare Spatuzza, collaboratore di giustizia siciliano, già condannato per aver partecipato e contribuito negli omicidi dei giudici Falcone e Borsellino, sentito come testimone in “Rinascita Scott”.

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Spatuzza ha raccontato di una strategia stragista unitaria di ‘Ndrangheta e Cosa Nostra, realizzata attraverso l’omicidio di due carabinieri da parte dei calabresi.  Che, secondo lui, avrebbero tradotto la frase di Giuseppe Graviano “i calabresi si stanno già muovendo”. “I siciliani invece avrebbero dovuto far esplodere la bomba allo stadio Olimpico di Roma ma l’attentato fallisce. Tutto è raccontato da Spatuzza che però non ascolta o direttamente del progetto stragista ma lo intuisce.  Il pentito ha descritto dei rapporti della mafia siciliana con quella calabrese tramite tentativi di corruzione, vendita di armi e sostanza stupefacente. L’esame dell’accusa e il controesame delle difese sono durati 90 minuti (LEGGI QUI L’INTERO ESAME DI GASPARE SPATUZZA).

Prima di Servello è stato il turno di Gaetano Albanese, 51 anni, che però ha assunto un atteggiamento non collaborativo. Dopo poche domande, il pm Andrea Bulzelli ha chiuso l’esame. Nonostante il Tribunale abbia informato Albanese della possibilità di incorrere in conseguenze come fatto notare dalla stessa Procura, Albanese ha detto di assumersi ogni responsabilità.

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