Rinascita Scott. La Cassazione rimette in libertà l’ex sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo

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Gianluca Callipo
  17 luglio 2020 08:50

di EDOARDO CORASANITI

È mattina quando arriva l’esito dell’udienza di ieri: l’ex sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, indagato e arrestato nell’ambito dell’operazione “Rinascita Scott”, esce dal carcere di Cosenza, dove è detenuto da dicembre 2019. 

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A deciderlo è la Corte di Cassazione che ha annullato senza rinvio l’ordinanza impugnata e ha disposto l’immediata liberazione dell’indagato. Provvedimento che arriva dopo il ricorso dei suoi legali Armando Veneto, Clara Veneto, Francesco Gambardella, Roberto Franco, Vincenzo Trungadi e dopo l'esito sfavorevole del Tribunale della Libertà che lo scorso 18 gennaio ha confermato la misura cautelare della misura restrittiva più grave e già decisa dal giudice dell'indagine preliminare. 

L'ex primo cittadino di Pizzo è accusato di concorso esterno e abuso d'ufficio aggravato dall'art 416 bis, comma 1, del codice penale ( per aver agito per avvantaggiare l'associazione). Due sono le colonne portanti dell'accusa presentata dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri: la questione sulla prosecuzione dell’attività imprenditoriale del ristorante “Mocambo” e dei box commerciali di piazza mercato, denominata della "Piazzetta".

Gli avvocati hanno continuato da puntare direttamente all'intero quadro indiziario, cercando di smontarlo e farlo valutare nuovamente dai giudici romani in base ad una produzione documentale che, a detta della difesa, è stata valutata dal Tribunale della Libertà al momento del Riesame e dal Gip ma non presa in considerazione nella decisione.

Documenti e produzione probatoria che attesterebbero come omissioni e contestazioni non esistono, perché ogni passaggio burocratico è dimostrato secondo le disposizioni di legge. Anzi, esisterebbe proprio un lungo carteggio lungo almeno due anni che ribalterebbe completamente il teorema accusatorio. 

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