"Rinascita-Scott". Nazzareno Franzè finisce dalla cella in Abruzzo ai domiciliari. "Se contagiato non potrebbe essere curato in carcere"

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images "Rinascita-Scott". Nazzareno Franzè finisce dalla cella in Abruzzo ai domiciliari. "Se contagiato non potrebbe essere curato in carcere"
Il Tribunale di Catanzaro
  19 marzo 2020 21:26

Il gip di Catanzaro ha scarcerato, ponendolo agli arresti domiciliari, Nazzareno Franzè, 58 anni, di Vibo Valentia, finito in carcere a dicembre nell'operazione antimafia della Dda di Catanzaro denominata "Rinascita-Scott".

La decisione è stata assunta dal magistrato in quanto, in caso di coronavirus, la struttura penitenziaria di Lanciano, in Abruzzo, in cui si trovava recluso l'indagato, non sarebbe in grado di curarlo e, essendo stato in passato operato per altre gravi patologie, alto sarebbe il rischio di decesso e "si imporrebbe un immediato ricovero in una struttura specializzata in terapia intensiva".

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Nei confronti di Nazzareno Franzè, difeso dall'avvocato Walter Franzè, l'accusa di associazione mafiosa, indicato dal gip come esponente di vertice del clan Lo Bianco-Barba di Vibo Valentia.

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