Il presidente ed il segretario del gruppo calabrese dell'Unione nazionale dei cronisti italiani (Unci), Michele Albanese e Pietro Comito, hanno incontrato il presidente del Tribunale di Vibo Valentia Antonio Erminio Di Matteo.
L'incontro è stato chiesto dall'Unci per avviare un confronto sul diniego alle riprese, da parte del collegio giudicante, delle udienze del maxiprocesso Rinascita Scott, "considerato - è scritto in una nota - stante il numero degli imputati, la tipologia ed il numero delle contestazioni di reato e l'attenzione mostrata da organi d'informazione di tutto il mondo, tra i più importanti procedimenti giudiziari della storia italiana".
"Nel corso dell'incontro con il presidente Di Matteo, che ringraziamo per la disponibilità dimostrata - spiega Albanese - abbiamo manifestato il rammarico della categoria a cui viene impedito, di fatto, di realizzare quello straordinario lavoro di documentazione ed informazione che, invece, è stato prodotto in relazione al maxiprocesso di Palermo, divenuto oggi patrimonio nazionale. In premessa abbiamo spiegato che la scelta di interloquire con il presidente del Tribunale di Vibo viene dettata dalla necessità di avviare un'interlocuzione che non può essere diretta con il collegio giudicante, la cui autonomia ed il cui prestigio non sono messi in discussione, anzi vengono pienamente riconosciuti. Al presidente Di Matteo, pertanto, abbiamo esternato le ragioni e le esigenze dei giornalisti, italiani e non solo, che in queste settimane hanno trovato nei rappresentanti calabresi dell'Unci, in particolare, un punto di riferimento. Abbiamo spiegato che le videoriprese delle udienze non possono in alcun modo condizionare la serenità del giudizio del Tribunale, semmai rendono un servizio d'informazione più corretto e completo al Popolo italiano nel nome del quale la giustizia viene amministrata. La categoria che rappresentiamo intende svolgere il suo lavoro con pieno senso di responsabilità, senza spettacolarizzazione alcuna e nel rispetto di tutte le parti processuali, degli imputati, delle difese, della pubblica accusa, oltre che dell'autonomia del Tribunale".
Di Matteo, prosegue la nota, che ha ribadito il suo assoluto rispetto dell'autonomia decisionale del collegio giudicante di Rinascita Scott, ha confermato la disponibilità a manifestare le osservazioni prodotte dall'Unci al Tribunale penale preposto, affinché possa esaminarle e, qualora lo ritenesse opportuno, rivedere la decisione assunta. "Tra i suggerimenti che abbiamo dato - prosegue Albanese - la possibilità di incaricare un service, che possa offrire, attraverso un sistema di poche videocamere sistemate in più punti ed una regia, le riprese audiovideo a tutte le testate accreditate, evitando così assembramenti di videocamere ed operatori tv in fondo all'aula bunker". I rappresentanti dell'Unci, è scritto nella nota, hanno anche illustrato al presidente del Tribunale di Vibo Valentia le difficoltà affrontate dal gran numero dei giornalisti accreditati nello svolgere il proprio lavoro, in ragione dell'assenza di postazioni chiaramente riservate agli operatori dell'informazione. "Una situazione - spiega ancora Michele Albanese - che diverrà ancora più complicata quando, venute meno le restrizioni anti-covid, i colleghi giornalisti saranno chiamati a dividere gli spazi con il pubblico". Anche su quest'ultimo punto il presidente Di Matteo ha manifestato la sua piena disponibilità nel portare avanti un'interlocuzione costruttiva.
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