Rinascita Scott. Ricorso in Cassazione della Procura contro i domiciliari di Rocco Delfino: inammissibile

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Rinascita Scott. Ricorso in Cassazione della Procura contro i domiciliari di Rocco Delfino: inammissibile
Un’aula di Tribunale
  06 novembre 2020 13:53

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro contro Rocco Delfino, imprenditore,  indagato per abuso d’ufficio e rivelazione di segreto istruttorio nell'ambito dell'operazione "Rinascita Scott", il blitz che lo scorso 19 dicembre ha portato all'arresto di 334 persone.

Il procedimento si riferisce all'ordinanza che stabiliva gli arresti domiciliari a cui la Dda si era opposta: per i giudici romani il ricorso è inammissibile. 


LA VICENDA- Delfino è stato portato in carcere il 19 dicembre scorso. Dopo, il tribunale della libertà, rivalutando le esigenze cautelari, ha sostituito la misura e disposto gli arresti domiciliari. Ora è in libertà su decisione del Gip che ha accolto l'istanza dei suoi legali, Guido Contestabile e Mirna Raschi.

Delfino, originario di Gioia Tauro, è accusato di essere vicino ai clan PiromalliMolè e di aver cercato di eludere le norme sulla prevenzione patrimoniale. Dunque, con lo scopo di sottrarsi ai provvedimenti ablativi, il 58enne avrebbe realizzato una serie di condotte finalizzate all'attribuzione fittizia delle quote della società Ecotrasporti srl (di Palmi)poi “M.C. Metalli srl”. La sintesi giuridica è tradotta con l'accusa di trasferimento fraudolenti di valori. 

Ma nell'ordinanza fiume firmata dal Giudice delle indagini preliminari Barbara Saccà e che ha colpito la cosca di 'ndragheta vicina ai Mancuso di Limbadi, Delfino ci finisce anche con l'accusa di rivelazione di segreti d’ufficio in concorso con l’avvocato Giulio Calabretta (inizialmente ai domiciliari e poi rimesso in libertà, difeso dall'avvocato Attilio Matacera (LEGGI QUI LE MOTIVAZIONE DEL TDL), l’avvocato Giancarlo Pittelli (agli arresti domiciliari, difeso dai legali Salvatore Staiano e Guido Contestabile), ed il tenente colonnello dei carabinieri Giorgio Naselli (in carcere dal 19 dicembre al 18 gennaio 2020 e poi ai domiciliari, difeso dal legale Giuseppe Fonte ed adesso di nuovo libero grazie alla decisione della Corte di Cassazione) per una vicenda collegata M.C. Metalli srl. Quest’accusa è stata annullata dai giudici della Corte di Cassazione anche in virtù di quanto deciso settimane fa su Pittelli: annullamento senza rinvio per i reati fine, tra cui proprio questo contestato in concorso con Delfino (ed.cor.)

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner