Prossima udienza 21 gennaio per le questioni preliminari e eccezioni per le costituzioni di parte civili. Il collegio ha iniziato a calendarizzare le prossime: 22 gennaio, 25-26-28-29 gennaio. Gratteri ha chiesto di mettere a verbale di "non far decorrere i termini di custodia cautelare e di fare udienza tutti i giorni"
19 gennaio 2021 17:49di EDOARDO CORASANITI
Tutto insieme: il Tribunale di Vibo Valentia ha riunito i tre procedimenti del processo “Rinascita Scott”, che si sta celebrando nell’aula bunker di Lamezia Terme. I tre faldoni confluiranno in un unico filone e che porterà il nome di uno degli imputati principali, l’avvocato Giancarlo Pittelli, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. A deciderlo è il collegio presieduto dal giudice Claudia Caputo. Per ragioni di impossibilità di partecipare al processo a causa Covid e per difetto di notifiche, 20 posizioni sono state stralciate e verranno trattate il 9 febbraio. Presente in aula dall'inizio alla fine il procuratore Nicola Gratteri.
Nel corso della prima parte dell'udienza, la Dda di Catanzaro ha anche chiesto la riunificazione di tutti i vari tronconi processuali. Il pm Antonio De Bennardo: “Ci troviamo di fronte ad una sfida nella sfida: non far scadere i termini di custodia cautelare degli imputati. Si giustificano così le nostre iniziative come la ricusazione e la richiesta di riunione per tutti i filoni del processo”.
Rinascita Scott. Falsa partenza alla prima udienza: il giudice Macrì si astiene e rinvia per la riunione con gli altri filoni
Il pubblico ministero deposita il verbale dell’1 dicembre scorso in cui il collaboratore di giustizia Cannatà afferma che “molti imputati hanno deciso di optare per il rito ordinario per far scadere i termini di custodia. Si vuole far saltare il banco”. La Procura insiste su un altro concetto destinato a stretto giro a provocare la reazione delle difese: “La riunione dei procedimenti non farebbe altro che provocare un acceleramento e non un ritardo. Inoltre, ieri abbiamo depositato richiesta di anticipazione per quei filoni previsti al 17 febbraio”. Richiesta alla quale si sono opposti numerosi difensori.
IL VERBALE DEL COLLABORATORE DI GIUSTIZIA CANNATA’: La Dda ha depositato oggi il verbale di interrogatorio del collaboratore di giustizia Gaetano Antonio Cannatà del primo dicembre 2020 in cui parla di una presunta strategia difensiva mirante a dilatare i tempi del processo per fare scadere i termini di carcerazione preventiva. "Quando ero detenuto nel carcere di Tolmezzo, nel periodo maggio-giugno 2020, prima della notifica della conclusione delle indagini preliminari dell'indagine Rinascita Scott - ha raccontato il collaboratore ai magistrati della Dda catanzarese - Luciano Macrì, in mia presenza e in presenza di Giuseppe Camillò, Daniele Lagrotteria e Francesco Cracolici, sosteneva, in relazione alla scelta del rito processuale, che la cosa più opportuna da fare nel processo Rinascita era optare in massa per il rito ordinario perché, dati gli elevati numeri del processo, una scelta del genere avrebbe messo in difficoltà l'ufficio di Procura e avrebbe dilatato molto i tempi di durata del processo".
Uno di difensori di alcuni imputati, l'avvocato Diego Brancia, ha annunciato l'intenzione di chiedere la ricusazione dei giudici a latere Brigida Cavasino e Gilda Romano che affiancano il neopresidente Claudia Caputo. Cavasino e Romano hanno fatto parte del collegio già in occasione della prima udienza ed avevano annunciato la loro astensione che, però, è stata rigettata dal Tribunale di Vibo Valentia, mentre l'otto gennaio la Corte d'Appello di Catanzaro ha ricusato la giudice Tiziana Macrì. Le due giudici, quindi, si sono presentate regolarmente in aula. L'avvocato Brancia, difensore di Francesco Stilo (insieme a Paola Stilo e Pietro Chiodo) e di altri imputati chiede la ricusazione perché facevano parte del collegio giudicante nel processo Nemea contro il clan Soriano, correlato con Rinascita-Scott e incalza la Procura sul tema della celerità: “L’esigenza di far rispettare i principi passa attraverso, e nel rispetto, delle regole del giusto processo”. Il collegio ha replicato: “Andiamo avanti finché la Corte d’Appello non si esprime”.
L’avvocato Guido Contestabile, difensore di Giancarlo Pittelli: “Non è vero che la nostra situazione è parificabile a quello degli altri cinque tronconi. Le dichiarazioni di Cannatà che non ci interessano. Noi avevamo fatto la scelta del rito Immediato: è una scelta libera e insindacabile che non può essere ritardata per un’associazione con il filone principale. Non si deve riunire perché si può avere solo più velocemente la definizione solo con la separazione dei processi”
L’avvocato Francesco Calabrese chiede prima di definire le questioni di costituzione delle parti e poi di procedere con le altre questioni, tra cui anche quelle relative alle riunioni”.
Anche Giorgia Greco, difensore di Francesco Cracolici, si è opposta alla riunione.
“Dire la verità costi quel che costi”, sottolinea l’avvocato Salvatore Staiano, difensore di Pittelli: “L’arbitrio non si può sostituire alla discrezionalità. In base a quale criterio vengono riuniti i processi? Le scadenza cautelari non interessa a questo giudice, a questo collegio. C’è l’impressione che circoli un’aria viziata, ossia la preoccupazione per qualcuno che l’imputato principale, Giancarlo Pittelli, sia “sfuggito” nei meandri del processo”.
Un'eccezione di incompetenza territoriale è stata preannunciata dall'avvocato Francesco Sabatino, difensore di Danilo Tripodi.
COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE- Parte finale dell'udienza finale è stata dedicata alla costituzione di parte civile, dalla presidenza del Consiglio dei ministri ai ministeri, da Libera ai numerosi comuni del Vibonese e della provincia di Vibo Valentia. Contestazioni ed eccezioni sono state poste dalle difese, le quale in molte hanno chiesto al collegio di valutare e non accogliere alcune di esse per mancanza di connessione e di rilevanza. I giudici decideranno alla prossima udienza.
RINASCITA SCOTT: Il processo Rinascita Scott porta in aula 330 imputati e coinvolti nel maxi-blitz contro le cosche di ‘ndrangheta del Vibonese e dei presunti referenti istituzionali, politici, economici e della massoneria deviata. L’evento è nell’aula bunker di Lamezia Terme, adibita appositamente per questo processo e voluta dalla Procura di Catanzaro e la Corte d’Appello. Altri 91 imputati hanno optato per il rito abbreviato e il processo proseguirà il 27 gennaio, sempre a Lamezia. I numeri sono da capogiro per l'indagine che a dicembre 2019 ha portato a 334 arresti e a giugno alla richiesta di rinvio a giudizio di oltre 470 persone: oltre 200 misure cautelari, dall'inizio del procedimento, sono stato modificate dal Tdl, Appello cautelare e Cassazione.
L'otto gennaio scorso la Corte d'Appello di Catanzaro ha dichiarato l'incompatibilità del giudice Macrì e oggi il collegio compare nella sua nuova formulazione: Romano, Cavasino (presidente), Caputo (che sostituisce Macrì).
CALENDARIO DELLE PROSSIME UDIENZE: Prossima udienza 21 gennaio per le questioni preliminari e eccezioni per le costituzioni di parte civili. Il collegio ha iniziato a calendarizzare le prossime: 22 gennaio, 25-26-28-29 gennaio.
Il procuratore Nicola Gratteri ha chiesto di mettere a verbale di "non far decorrere i termini di custodia cautelare e di fare udienza tutti i giorni, avendo chiesto al Tribunale di Vibo di esonerare questo collegio dalla trattazione di altre udienze".
L'avvocato Attilio Matacera ha replicato: "Impensabile fare udienza tutti i giorni". Fa eco il presidente del Collegio, la quale ha sottolineato come, oltre alle udienze, il tribunale avrà bisogno di giorni di lettura e studio delle carte processuali.
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