Rinascita Scott. Staiano vs Mantella, secondo round: nervi tesi, atti e richieste nuove

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Salvatore Staiano
  28 giugno 2021 19:13

di EDOARDO CORASANITI

Acquisire gli audio e i video di tutto l’esame e controesame di Andrea Mantella, collaboratore di giustizia numero uno del processo Rinascita Scott. È il colpo di scena ideato dalla difesa di Giancarlo Pittelli, imputato in Rinascita Scott contro le cosche del Vibonese.

A chiederlo l’avvocato Salvatore Staiano, difensore di Pittelli insieme a Guido Contestabile. Alla richiesta si associa l’avvocato Paride Scinica per l’esame e controesame di Emanuele Mancuso.
Dopo la prima puntata dell’otto giugno scorso (LEGGI QUI), oggi è stato il giorno del secondo confronto tra Staiano e il pentito. Lo show segue un copione diverso ma lo scontro tra Staiano e Mantella resta acceso per tutta la durata del controesame. Il legale ha depositato documentazione e sentenze che smentirebbero Mantella su alcuni punti: il pestaggio di Saverio Razionale ad un giudice, una presunta di villa in Austria appartenente a Pittelli, sentenze di assoluzioni confermate nei gradi successivi.

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I nervi iniziano a riscaldarsi quando Staiano cita una dichiarazione di Mantella su Alfredo Gaito, professore universitario e avvocato molto noto in Italia. Obiettivo del legale è preciso: capire se le somme consegnate a Gaito avessero natura corruttiva. Ed è lo stesso Mantella a negare e rigettare l’idea per cui la difesa di Gaito in Cassazione potesse essere in qualche modo legata a fatti criminosi. Una versione che perlomeno in aula chiarisce la posizione di una persona (tra l’altro con una carriera illibata) tirata in ballo gratuitamente: “Si diceva che fosse un massone ma di quelli dichiarati . Ma da quanto ne so era una persona per bene, nulla da dire al contrario”.

Tra i due non corre buon sangue e l’avvocato catanzarese più volte chiede al Tribunale presieduto da Brigida Cavasino di non consentire a Mantella di “minacciarlo”.

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“Ha conosciuto Nicolino Grande Aracri?”, chiede l’avvocato Staiano. Mantella fa sapere di aver conosciuto il boss di Cutro e di averci parlato “del più e del meno. Di processi, di ‘ndrangheta. Di aggiustare processi in corso”. Il legale di Pittelli scende nel dettaglio: “Processi sui suoi parenti, che lo interessavano. Era fiducioso che avrebbe aggiustato il processo di suo genero”, continua Mantella. A Staiano non va bene: “Di quali processi parliamo?” “Mi rimase in mente quello del genero. Stavano cercando di aggiustarlo tramite un avvocato noto di Catanzaro”.

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“Aveva un fratello avvocato che lavorava nello studio di Salvatore Staiano. E che attraverso questo canale si cercavano di aggiustare processi e anche con fiumi e fiumi di denaro”: sono le parole di Mantella che riporta quelle di Nicolino Grande Aracri.

Una precisazione che Staiano vuole mettere a verbale: “Lo faccio per testare l’attendibilità del collaboratore di giustizia”.

Ergastoli su ergastoli, condanne a 30 anni: Staiano fa sapere che Nicolino Grande Aracri con la sua difesa ha raccolto sentenze sfavorevoli e che questo “fiume di denaro” non è mai esistito. Perché, altrimenti, come detto prima da Mantella, un avvocato che non porta a termine un’operazione di corruzione “se la vede brutta”. E se la vede brutta si può declinare in un solo modo nella ‘ndrangheta: la morte. Però Staiano è vivo, in aula, e qualcosa non funziona nelle ricostruzioni di Mantella.

Durante la mattinata c’è stato anche il controesame di Enzo Galeota: l’avvocato ha provato a dimostrare che Gianfranco Ferrante non fosse funzionale assolutamente alle cosche Mancuso e Vallelonga. E che Mantella attribuirebbe in maniera errata un fatto nel 2003 quando invece sarebbe accaduto nel 1997. E soprattutto: obiettivo di Galeota è di dimostrare come Ferrante fosse una vittima di estorsione e non un sodale della cosca.   

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