E' accusato di rivelazione di segreti d'ufficio
30 maggio 2020 14:28di EDOARDO CORASANITI
Il Gip di Catanzaro ha revocato gli arresti domiciliari nei confronti di Antonio Ventura, 49 anni, di Vibo Valentia, di professione carabiniere, indagato nell’ambito dell’operazione antimafia denominata Rinascita Scott, che a dicembre del 2019 ha portato all'esecuzione di 334 misure cautelari.
Ventura, accusato di rilevazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio, è difeso dagli avvocati Vincenzo Cicino e Marcello Scarmato.
In particolare, l'appuntato dei carabinieri è accusato di aver violato i doveri in relazione alle sue funzioni o al servizio, o comunque abusando della sua qualità, rivelando a Domenico Bruno Moscato notizie di ufficio che dovevano rimanere segrete. Ventura, quindi, avrebbe detto a Moscato di essere oggetto di investigazioni, fatto di cui il militare era venuto a conoscenza nello svolgimento del proprio servizio, per avere collaborato alle operazioni di istallazione di intercettazione ambientale a bordo dell'autovettura usata da Moscato.
Ventura inoltre avrebbe rivelato a componenti della consorteria di 'ndrangheta di Piscopio notizie in ordine alle indagini a loro carico, delle quali veniva a conoscenza nello svolgimento del proprio servizio, consentendo così questi ultimi ad eludere le investigazioni.
A pesare sulla sua posizione anche le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, Andrea Mantella.
Oggi però la decisione del Gip, il quale ha tenuto conto dell'istanza dei suoi legali che hanno evidenziato come già il Tribunale del Riesame aveva riqualificato il reato nei confronti di Ventura: a gennaio, infatti, i giudici del Tdl riqualificano il capo d'accusa in rilevazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio e sostituiscono la misura del carcere con quella degli arresti domiciliari.
Una novità importante sul piano giuridico che ha spinto i suoi avvocati a presentare un'istanza al giudice dell'indagine preliminare, che ha accolto le argomentazioni difensive e revocato la misura cautelare.
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