Rincaro mense scolastiche, cinque consiglieri: "Garantito il servizio migliore al prezzo più contenuto e veritiero possibile"

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Foto di archivio

I consiglieri comunali: "La Lega strumentalizza oggi ma nei vent’anni trascorsi si è fatto nulla”

  07 luglio 2023 15:00

"Il gruppo della Lega in Consiglio Comunale non ci risparmia neppure sulle mense scolastiche le solite strumentalizzazioni un tanto al chilo. Questo affinché i cittadini comprendano ancora meglio la differenza che passa tra chi lavora quotidianamente, con sacrificio e senza sosta, per cercare di amministrare al meglio la città e chi invece si diverte a scrivere comunicati. Perché tanto, dieci minuti da passare al computer e fare un po’ di propaganda gratuita si trovano sempre". E' quanto scrivono in una nota i consiglierei comunali Nunzio Belcaro, Gregorio Buccolieri, Daniela Palaia, Danilo Sergi, Tommaso Serraino.

"Sul bando per la mensa scolastica, - proseguono - l’assessorato competente e gli uffici hanno lavorato presto e bene garantendo due cose fondamentali: il contenimento dei costi a carico dei cittadini e l’avvio del servizio sin dal primo giorno del nuovo anno scolastico".

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"Da un’indagine preventiva nei vari Comuni d’Italia assimilabili per caratteristiche a Catanzaro, è emerso un costo medio per pasto pari a sei euro. Questo alla luce dell’attuale contesto storico e degli elevati aumenti dei prezzi di materie prime, gas, luce e trasporti. Tutti elementi ben noti, purtroppo, - spiegano - all’opinione pubblica nazionale e internazionale. L’importo fissato dall’Amministrazione Comunale è al di sottodi tale media ovvero cinque euro. Cosa avrebbe preferito la Lega? Una cifra ancora più bassa così da far andare deserto il bando per poi poter fare altra propaganda sul mancato avvio del servizio mensa? Avrebbe voluto che le scuole e le famiglie catanzaresi perdessero il tempo pieno con riflessi sulla didattica, sull’occupazione e sulla gestione familiare? Probabilmente sì, visto che ormai il gioco dei leghisti è fin troppo scoperto: fregarsene degli interessi generali della città e in più, sperare che i problemi non trovino soluzione, così da poter attaccare il governo cittadino per fini politici circoscritti ai loro interessi particolari di gruppo".

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"Sul bando mensa, al contrario, - evidenziano - l’amministrazione ha tutt’altro scopo: garantire il servizio migliore al prezzo più contenuto e veritiero possibile. È così difficile da capire? Per la Lega, evidentemente, sì. I cittadini, che hanno invece una visione onesta e chiara della realtà quotidiana, probabilmente non avranno difficoltà a comprenderlo. Comprenderanno che è stata confermata l’esenzione totale della spesa in favore dei nuclei familiari con reddito da indicatore ISEE fino a 2.000 euro. Un beneficio che, in più, è stato esteso per la prima volta, anche agli alunni diversamente abili. Una misura che pensiamo abbia una forte valenza sociale, una valenza concreta, lì dove la dimensione sociale delle questioni, per la Lega, è solo uno strumento tra i tanti per fare del populismo senza costrutto".

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"I cittadini comprenderanno che la predisposizione degli atti di gara - si legge sulla nota - si è dovuta conformare alle specifiche tecniche e alle clausole contrattuali contenute nei Criteri Ministeriali Ambientali Minimi per il servizio di ristorazione collettiva con l’obiettivo di promuovere sistemi produttivi che rispettino l’ambiente e al fine di ottenere alimenti più salubri, ridurre le proteine animali nella dieta, ridurre i rifiuti e gli sprechi alimentari, ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas climalteranti, anche mediante la valorizzazione di prodotti bio da chilometro zero e filiera corta. Sono prescrizioni vincolanti per il Comune e sono un costo per le sue casse, che già di per sé non godono di chissà quale salute. Comprenderanno, i cittadini, che l’applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, ove l’elemento prezzo assume la forma di un prezzo fisso sulla base del quale gli operatori economici competeranno solo in relazione a criteri qualitativi, è garanzia di un migliore livello qualitativo di prestazioni".

"Comprenderanno che il Comune, - evidenziano - al fine di garantire la spesa degli alunni esenti e diversamente abili, e a fronte dell’aumento della partecipazione alla spesa rispetto al precedente appalto, da fondi comunali ha assegnato al settore Pubblica Istruzione un importo pari ad € 228.955 a fronte di  € 162.747 stanziati nel precedente appalto. Uno sforzo economico il cui valore va commisurato alle reali possibilità dell’Ente che, come è noto, non sono enormi. Eppure, si tratta di uno sforzo che è stato fatto proprio per dare un segnale politico di inversione di tendenza. I cittadini comprenderanno, infine, che la predisposizione di eventuali fasce differenziate in base al valore ISEE presuppone che ci sia uno studio a monte sulla condizione economica dei fruitori del servizio, al fine di determinare l’ammontare della partecipazione comunale alla spesa. Peccato che in passato nessuno si sia curato di fare tale studio e procurarsi così un dato storico senza il quale le fasce differenziate, semplicemente, non si possono predisporre. Peccato che quelli della lega, che hanno governato la città per vent’anni, non abbiano mai introdotto fasce di esenzione e non abbiano mai programmato un piano di investimenti sulle scuole della città".

"Ad oggi, invece, già nel corso dell’anno scolastico appena trascorso, il settore Pubblica Istruzione, per il tramite delle scuole, ha richiesto ai genitori degli alunni fruitori del servizio, la trasmissione dell’ISEE in corso di validità. A fronte di circa 2.000 alunni, sono pervenuti un’ottantina di ISEE. Pertanto, considerati anche i tempi per la redazione del bando, è risultato impossibile  effettuare un’analisi propedeutica alla predisposizione delle fasce differenziate in base al valore ISEE per quantificare gli oneri a carico del bilancio comunale. Oneri che, tuttavia, avrebbero dovuto essere in ogni caso ben più alti di quelli sopportabili dalle casse pubbliche per coprire le ulteriori quote di esenzione in compartecipazione con l’utenza. Ciò nonostante, il lavoro di studio sugli ISEE proseguirà con l’obiettivo di poter in futuro ampliare le quote di esenzione. Questo, - concludono i consiglieri -  il merito della vicenda mensa scolastica e delle due, una: o si fa uno sforzo di comprensione su come si affronta un problema e si individuano le soluzioni possibili, oppure questo sforzo non lo si fa perché, semplicemente, non conviene farlo. Da qui, il disco rotto della Lega che, come non finiremo mai di ripetere, cambia l’oggetto della sua propaganda ma suona sempre la stessa musica. Senza offesa per la musica, che ovviamente è arte seria”.

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