“I giganti con i piedi nell’argilla. Questo sembrano essere le Istituzioni, sia quella cittadina che quella provinciale, nel rapporto con i diversi istituti scolastici, soprattutto quando si parla di funzionalità degli stessi e di sicurezza ed accoglienza nei confronti degli studenti”. Lo afferma Antonino Cintorino, delegato politiche sociali e del lavoro Associazione I Quartieri.
“E’ di queste ultime ore la protesta, peraltro civile e democratica, degli studenti del liceo classico “Galluppi” della città di Catanzaro, che lamentano l’invivibilità degli ambienti per un problema, peraltro consolidato negli anni, per il mancato funzionamento dell’impianto di riscaldamento.
Il tema è sempre lo stesso: un cortocircuito di responsabilità ai diversi livelli e la mancanza di risposta, senza considerare quella di una trasparenza a tinte assolutamente fosche. Lascia sorridere amaramente la deresponsabilizzazione che si rintraccia nelle parole del Dirigente Scolastico del liceo classico “Galluppi” e nel silenzio dell’Amministrazione Provinciale. Lo stesso silenzio e la stessa mancanza di programmazione, quella della normalità che tocca anche l’Amministrazione comunale, sempre in tema di istituti scolastici e di mancanza dei presupposti minimi di vivibilità degli istituti, come la mancata verifica degli impianti di riscaldamento, quello che appare la stessa faccia di un'unica medaglia”. Afferma Cintorino.
“Il tutto si amplifica e si confonde con le norme anti-Covid che impongono l’apertura delle finestre come protocollo di sicurezza e che in mancanza del funzionamento degli impianti di riscaldamento, trasformano le strutture scolastiche in strutture adatte per praticare l’hockey sul ghiaccio. Trasparenza e legalità sono i cardini utili per restituire responsabilità al rapporto fra cittadini, inclusi gli studenti, fra le istituzioni pubbliche o scolastiche, dove il gioco del nascondino o dello scaricabarile è sempre il punto più basso del non ritorno. Non basta aumentare qualche stufa, come nel caso del liceo classico “Galluppi” per risolvere il problema quando appare evidente la mancanza di una programmazione, anche in considerazione che il funzionamento maldestro dell’impianto di riscaldamento è un fatto che ritorna già dal 2017, come riportano le cronache e come fu denunciato dagli stessi studenti: (…)Al Liceo Classico, invece, ci raccontano di un riscaldamento efficiente solo al piano superiore. Nelle aule , stufe non capaci di riscaldare l’ambiente e studenti costretti a prendere appunti con i guanti. Il sindaco e presidente della provincia di Catanzaro, Sergio Abramo una risposta forse dovrebbe offrirla ai suoi cittadini ed agli studenti”., ha concluso.
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