
E' marcia indietro del Governo sull'emendamento alla legge di Bilancio (ancora in pancia al Senato) riguardante il calcolo per il riscatto della laurea. Dopo una attività sottorranee e altre più esplicite di riprovazione il Governo, per bocca della premier Giorgia Meloni ha annunciato il passo indietro.
L'inghippo è stato individuato dall'Anaao Assomed. Il testo in Commissione dice una cosa diversa rispetto alla futura correzione che sarà apportata dall'esecutivo. Nella formulazione attuale scaturirebbero penalizzazioni del valore computazionale, ai fini del raggiungimento della pensione anticipata, dei periodi di riscatto, sia nella forma ordinaria che nella forma agevolata, dei corsi laurea disciplinati dalla legge n. 341 del 1990 in riferimento sia alle lauree breve sia alle lauree a ciclo unico, a cominciare da Medicina e Chirurgia.
Il mondo dell'associazione sindacale è in subbuglio perché sarebbe lesiva dei diritti quesiti poiché dal 2031 in poi vedrebbe la fine della misura della pensione anticipata e la pemanenza, di fatto, dei acquisiti della pensione di vecchiaia.
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